Corriere della Sera

Biden firma la legge per rendere più rapide le forniture

- di Andrea Marinelli e Guido Olimpio

Joe Biden ha firmato ieri lo Ukraine Democracy Defense Lend-Lease Act of 2022, una legge che dovrebbe velocizzar­e le spedizioni di aiuti militari all’Ucraina. Il provvedime­nto richiama quella che nel 1941 servì ad assistere gli Alleati — Urss inclusa — nella guerra contro il nazismo. La misura darà al presidente maggiori poteri per stringere accordi sia con Kiev che con i Paesi dell’Est Europa e, di conseguenz­a, permetterà di «prestare o affittare» — lend e lease — con maggiore rapidità materiale bellico. Il governo Zelensky non dovrà pagare mentre Washington riceverà in cambio la garanzia che Kiev restituirà o rimborserà tutto in seguito. C’è un’urgenza dettata da quanto avviene sul terreno. La resistenza ha ottenuto dei successi attorno a Kharkiv, notizie non confermate sostengono che sia vicina al confine russo. Un balzo significat­ivo. Tuttavia gli ucraini sono «esposti» nel settore di Severodone­tsk. Gli invasori hanno messo a segno punti importanti. L’uso dell’artiglieri­a (per giorni) seguito dagli assalti delle forze speciali ha creato una breccia. Notevole l’impegno logistico con l’uso di pontoni mobili per attraversa­re i corsi d’acqua. Per gli analisti i protagonis­ti di questa progressio­ne sono truppe fresche, non usurate da precedenti operazioni. La sintesi è che possono consolidar­e una testa di ponte ampia mettendo in pericolo il contingent­e ucraino nella regione. Le analisi insistono spesso sul tema perdite, sulle ripercussi­oni che possono avere in Russia. Pesano, ma non fermano i piani dell’Armata che applica i suoi metodi: bombardame­nti incessanti, incursioni di unità scelte mettendo in conto la distruzion­e di mezzi, i caduti. Compresi tra gli 8 e i 10 generali, precisa l’intelligen­ce americana. In questo momento conta il risultato, non il costo. Gli osservator­i si chiedono se un’eventuale conquista di territorio possa essere tradotta in un controllo capace di resistere ad una controffen­siva. Ma questo è il dopo, ora bisogna guardare al presente. L’Ucraina ha bisogno di cannoni e corazzati. Solo gli Usa, esagerando nei dettagli,

Come contro il nazismo

Il presidente ha siglato un decreto identico a quello che durante la Seconda guerra mondiale aiutò gli Alleati (Urss compresa)

affermano di aver consegnato 85 dei 90 pezzi da 155 mm (gli M777) e di aver addestrato circa 300 serventi. Una ventina i militari preparati all’uso di droni-kamikaze Phoenix Ghost. Altri lunghi calibri sono garantiti dai Paesi alleati, bisogna vedere quanti siano già operativi. Con il «LandLease» il Pentagono può ampliare il sostegno anche per fronteggia­re la minaccia cyber: già sono stati ceduti apparati, però ne servono altri in quanto Mosca ha condotto numerosi attacchi. Gli occidental­i non possono però rimpiazzar­e nei ranghi di Kiev l’elemento più prezioso: l’uomo, colui che affronta il fuoco. Le reclute non sono la stessa cosa dei veterani e non è detto che anche questi ultimi siano sempre pronti. La previsione dello spionaggio è in sintonia con quella degli esperti: c’è uno stallo, questo dramma durerà a lungo.

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