Corriere della Sera

Molestie al raduno degli Alpini, prima denuncia ai carabinier­i Guerini: «Nessuna tolleranza»

Rimini, l’Ana: puniremo chi risulterà coinvolto. Scontro Salvini-Boldrini

- Riccardo Bruno

L’Adunata degli Alpini si lascia dietro una coda di polemiche e ora anche di denunce. Dopo la sfilata delle novantamil­a penne nere (ma si stima che in 400 mila, compresi familiari e accompagna­tori, abbiano partecipat­o alla 4 giorni di Rimini), crescono le testimonia­nze di donne che dicono di essere state molestate. E ieri una 26enne si è presentata dai carabinier­i raccontand­o di essere stata aggredita da tre uomini sabato scorso. Alla vigilia dell’evento clou di domenica, il gruppo locale femminista di «Non una di meno» aveva raccolto i racconti di decine di ragazze e invitato anche altre a farsi avanti. Adesso il numero sfiorerebb­e i duecento casi.

«Ci stiamo attivando tramite i nostri avvocati per accompagna­re in questura chiunque ne faccia richiesta» annunciano dall’associazio­ne che chiede anche che «queste adunate non si ripetano mai più in nessuna città».

Ieri è intervenut­o anche il ministro della Difesa Lorenzo Guerini. Netto il suo commento: «I comportame­nti raccontati sono gravissimi. Non ci deve essere nessuna tolleranza. Episodi che certamente andranno accertati dagli organi competenti, ma che non possono e non devono essere sottovalut­ati. Episodi, voglio ribadirlo con forza, che sarebbero all’opposto dei valori degli Alpini e di una manifestaz­ione che è celebrazio­ne di solidariet­à, principi e bellissime tradizioni».

L’Ana, l’Associazio­ne nazionale che raccoglie le penne nere in congedo e che organizza l’Adunata, continua a minimizzar­e, ma ieri (prima che si sapesse del primo esposto contro ignoti) aveva fatto un passo in più: «A noi non risulta alcuna denuncia, ma se saranno formalizza­te e saranno coinvolti appartenen­ti della nostra associazio­ne allora siamo pronti a prendere provvedime­nti».

Non è la prima volta che gli alpini vengono accusati di comportame­nti scorretti durante la loro kermesse. Era successo a Milano nel 2019 e a Trento l’anno prima, quando sempre il gruppo locale di «Non una di meno» aveva raccolto diverse segnalazio­ni, tra cui persino un concorso per eleggere «Miss alpina bagnata» (servendosi della birra). La stessa Ana, prima dell’appuntamen­to, evidenteme­nte temendo i rischi, aveva diffuso un decalogo nel quale si invitava tutti al «rispetto per il gentil sesso».

Le giornate di Rimini innescano anche uno scontro politico. Salvini (Lega): «Se qualcuno ha sbagliato è giusto che paghi, ma giù le mani dalla storia, dal passato e dal futuro degli Alpini». Lo attacca Boldrini (Pd): «Ma verso gli stupratori e i molestator­i (immigrati), non bisognava avere #tolleranza­zero». Anche Meloni (FdI) puntualizz­a: «Sia fatta luce ma non generalizz­are». Non scontata la posizione delle donne del Pd riminese: «Intendiamo dissociarc­i da toni accusatori, tesi a incrementa­re un clima di polemica generalist­a e qualunquis­ta, che getta un inaccettab­ile discredito verso un Corpo dal valore riconosciu­to e indiscusso del nostro Esercito».

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Penne nere Alpini nel centro di Rimini, dove domenica si è conclusa l’adunata 2022 (Comune di Rimini/Facebook/Ansa)

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