Molestie al raduno degli Alpini, prima denuncia ai carabinieri Guerini: «Nessuna tolleranza»
Rimini, l’Ana: puniremo chi risulterà coinvolto. Scontro Salvini-Boldrini
L’Adunata degli Alpini si lascia dietro una coda di polemiche e ora anche di denunce. Dopo la sfilata delle novantamila penne nere (ma si stima che in 400 mila, compresi familiari e accompagnatori, abbiano partecipato alla 4 giorni di Rimini), crescono le testimonianze di donne che dicono di essere state molestate. E ieri una 26enne si è presentata dai carabinieri raccontando di essere stata aggredita da tre uomini sabato scorso. Alla vigilia dell’evento clou di domenica, il gruppo locale femminista di «Non una di meno» aveva raccolto i racconti di decine di ragazze e invitato anche altre a farsi avanti. Adesso il numero sfiorerebbe i duecento casi.
«Ci stiamo attivando tramite i nostri avvocati per accompagnare in questura chiunque ne faccia richiesta» annunciano dall’associazione che chiede anche che «queste adunate non si ripetano mai più in nessuna città».
Ieri è intervenuto anche il ministro della Difesa Lorenzo Guerini. Netto il suo commento: «I comportamenti raccontati sono gravissimi. Non ci deve essere nessuna tolleranza. Episodi che certamente andranno accertati dagli organi competenti, ma che non possono e non devono essere sottovalutati. Episodi, voglio ribadirlo con forza, che sarebbero all’opposto dei valori degli Alpini e di una manifestazione che è celebrazione di solidarietà, principi e bellissime tradizioni».
L’Ana, l’Associazione nazionale che raccoglie le penne nere in congedo e che organizza l’Adunata, continua a minimizzare, ma ieri (prima che si sapesse del primo esposto contro ignoti) aveva fatto un passo in più: «A noi non risulta alcuna denuncia, ma se saranno formalizzate e saranno coinvolti appartenenti della nostra associazione allora siamo pronti a prendere provvedimenti».
Non è la prima volta che gli alpini vengono accusati di comportamenti scorretti durante la loro kermesse. Era successo a Milano nel 2019 e a Trento l’anno prima, quando sempre il gruppo locale di «Non una di meno» aveva raccolto diverse segnalazioni, tra cui persino un concorso per eleggere «Miss alpina bagnata» (servendosi della birra). La stessa Ana, prima dell’appuntamento, evidentemente temendo i rischi, aveva diffuso un decalogo nel quale si invitava tutti al «rispetto per il gentil sesso».
Le giornate di Rimini innescano anche uno scontro politico. Salvini (Lega): «Se qualcuno ha sbagliato è giusto che paghi, ma giù le mani dalla storia, dal passato e dal futuro degli Alpini». Lo attacca Boldrini (Pd): «Ma verso gli stupratori e i molestatori (immigrati), non bisognava avere #tolleranzazero». Anche Meloni (FdI) puntualizza: «Sia fatta luce ma non generalizzare». Non scontata la posizione delle donne del Pd riminese: «Intendiamo dissociarci da toni accusatori, tesi a incrementare un clima di polemica generalista e qualunquista, che getta un inaccettabile discredito verso un Corpo dal valore riconosciuto e indiscusso del nostro Esercito».