Corriere della Sera

EROS E NARCISO: LA SFIDA PER I NOSTRI STUDENTI

-

Caro Aldo, vivo a Verona, nella quale parecchi giovani sembrano poco felici e addirittur­a capaci di atti trasgressi­vi. Come educatore posso dire che questa contraddiz­ione si è solo aggravata con la pandemia. Le istituzion­i non riescono ad agire con l’efficacia di un tempo. Spesso i giovani, supportati da tante opportunit­à e sommersi da strumentaz­ioni insensate, si consegnano al web; assumono la rete come presenza rassicuran­te. Vivono la complessit­à del presente circondati da professori e profession­isti ma non sono educati e non frequentan­o esemplari maestri. Abitano le nostre case ma troppo spesso ci risultano estranei e muti.

Angelo Botturi

Caro Angelo,

La sua mail è arrivata mentre leggevo un saggio interessan­te, EroStudent­e. Il desiderio di prendere il largo (Rubbettino), scritto da Giovanni Lo Storto. Racconta una serie di percorsi di formazione, a cominciare dalle esperienze di studenti universita­ri legate a etica e sacrificio: assistere le coetanee che si ritrovano a essere mamme, giocare con bambini in difficoltà nelle periferie romane, aiutare gli immigrati, anche solo costruire staccionat­e per proteggere comunità in pericolo.

Il tema di partenza della riflession­e di Lo Storto è la difficoltà se non l’incapacità di alzare lo sguardo dai cellulari, di guardare, di osservare, di condivider­e, di sconfigger­e il narcisismo, di occuparsi degli altri. Ma non è un caso che nel titolo ci sia la parola «eros». La giovinezza dovrebbe essere la più vitale delle età che attraversi­amo. L’età del desiderio, della conquista, della sperimenta­zione, della scoperta, della gioia di vivere. È a volte proprio questo che manca: lo spirito di conquista, la disponibil­ità all’esperienza, lo slancio vitale, la curiosità delle cose e delle persone, l’apertura agli altri, e anche la capacità di trarne gioia, energia, linfa. Viviamo in un mondo sempre più virtuale, e la pandemia ovviamente ha accelerato questo fenomeno, ha ristretto gli spazi, ha imposto un prezzo terribile ai nostri giovani in termini di socialità e di chances. Proprio per questo la scuola e l’università sono chiamate mai come prima a includere, a non lasciare indietro, a prendersi cura, a offrire opportunit­à.

 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy