Donne molestate, firme contro l’adunata Gli alpini: «Scusateci»
Molestie a Rimini, indaga la Procura. La ministra Bonetti: no alla cultura della prevaricazione
Sono oltre 200 le testimonianze raccolte nel dossier che presto le associazioni femministe «Casa Madiba» e «Non Una di Meno Rimini» inoltreranno all’autorità giudiziaria. Molestie, battute razziste, abusi che sarebbero avvenuti a Rimini, da mercoledì a domenica, al raduno nazionale degli alpini. La Procura ha aperto un’indagine contro ignoti dopo la denuncia di una 26enne ai carabinieri. Il presidente dell’Associazione Nazionale Alpini Sebastiano Favero: «Chiedo scusa».
C’è la quattordicenne, a spasso sul lungomare, in lacrime dopo aver ricevuto una pacca sul sedere da due «penne nere» scappate via ridendo. C’è un milanese di 43 anni in trasferta di lavoro che, allibito, ascolta quattro «bocia» i quali, nell’avvicinarsi ammiccando alla collega con lui, gli dicono «stasera ti divertirai
più tu di noi, tutti soli...». Ci sono gli epiteti razzisti verso una ragazza italiana, assieme a un amico africano, che si sente dire: «Bello schifo ti porti dietro...». E poi c’è un «vecio» dalla barba bianca che in un bar se ne esce così con due ragazze: «Beh, certo che se vi mettete le gonne corte noi siamo felici di guardare ... però poi non lamentatevi se vi toccano».
Sono alcune tra le oltre 200 testimonianze raccolte nel dossier che presto le associazioni femministe «Casa Madiba» e «Non Una di Meno Rimini» inoltreranno all’autorità giudiziaria. Una corposa «fotografia» — tra relazione complessiva e le «due o tre denunce singole» con la descrizione più netta dei presunti reati — che racconta quanto sarebbe successo a Rimini, da mercoledì a domenica, al raduno nazionale degli alpini contrassegnato da fischi, offese e palpeggiamenti indirizzati a donne e ragazze a spasso o al lavoro presso bar, ristoranti e alberghi.
La Procura ha aperto un’indagine contro ignoti dopo che ai carabinieri una 26enne ha denunciato di aver subito delle molestie. La ragazza — «vittima di un reato» secondo il suo legale che vuol restare anonimo — sabato pomeriggio si trovava nei pressi di un bar con un’amica quando tre alpini l’avrebbero trattenuta per un braccio invitandola a stare con loro con frasi volgari. Dopo essersi divincolata, è scappata. Accertamenti, inoltre, sono in corso anche sulla segnalazione arrivata in Questura ieri mattina, tramite la app Youpol, da una 40enne che ha parlato di molestie.
Secondo la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti ciò che è avvenuto all’adunata è frutto di una «subcultura di prevaricazione, il terreno più fertile dell’abuso. Se accertato quanto emerso, è evidente che si tratti di una violenza contro le donne». Sulla vicenda è tornato anche il ministro alla Difesa Lorenzo Guerini per il quale «non può essere sottovalutato quanto denunciato. Credo che il mondo degli alpini abbia gli anticorpi per respingere ciò che è accaduto». «Attorno alle penne nere c’è un clima che non mi piace» puntualizza il sindaco Jamil Sadegholvaad pronto ad ospitare nuovamente, e il «prima
L’esposto
Pronta la relazione con 200 testimonianze La segnalazione di una 40enne alla polizia
possibile», l’adunata, «una festa di civiltà. Ma i fatti gravi emersi, anche con un solo gesto sessista, restano inaccettabili». Sulla piattaforma Change.org è stata intanto lanciata una petizione, in serata giunta a 15 mila adesioni, per chiedere di sospendere le adunate per due anni.
Le testimonianze nel dossier sono giunte da minorenni e adulte. Una viene da Paola, prof di lettere alle medie, che al Corriere racconta di «essere stata bloccata dalle penne nere che stavano in tenda nel parco dove stavo portando a spasso il mio cane. “Vieni qui con noi” mi hanno detto strattonandomi. Io li ho insultati e ho tirato dritto. Lunedì in classe i miei studenti mi hanno detto inoltre di aver visto degli anziani alpini offrire birre a ragazze della prima media. Così i loro genitori hanno proibito di uscire di casa. Troppo pericoloso...».
C’è infine il racconto di Azzurra, receptionist in un albergo. Una dozzina di alpini «ospiti qui sono rientrati ubriachi, spintonandomi e invitandomi “a fare una doccia con noi”. Li ha redarguiti a brutto muso un mio collega. Fossi stata da sola non so come sarebbe finita».
Azzurra, receptionist Erano una dozzina, sono entrati in hotel e mi hanno spintonato invitandomi a fare la doccia con loro
Paola, docente alle medie
Mi hanno strattonata al parco Poi gli studenti mi hanno detto che alcuni alpini avevano offerto birre alle alunne di 1ª