Corriere della Sera

«Chiedo scusa a quelle ragazze Gesti inaccettab­ili, faremo di più per cambiare»

Favero, presidente nazionale delle Penne nere

- di Riccardo Bruno

Presidente, adesso le denunce sono state presentate.

«Adesso ci sono fatti concreti. E mi consenta innanzitut­to di chiedere scusa a chi ha subito le molestie. Faremo di tutto, insieme alle forze dell’ordine, per individuar­e i responsabi­li. E se sono appartenen­ti alla nostra associazio­ne, prenderemo provvedime­nti molto forti».

Sebastiano Favero, ingegnere, 73 anni, è il presidente dell’Associazio­ne nazionale alpini, 340 mila soci, che ogni anno organizza la sua Adunata. Durante l’ultima, a Rimini, decine di donne hanno lamentato comportame­nti inappropri­ati, a volte vere e proprie aggression­i. «Sono episodi molto gravi, che noi abbiamo condannato fin dall’inizio — continua Favero —. Hanno sicurament­e creato malessere in chi li ha subiti, ma hanno anche provocato un danno d’immagine alla nostra organizzaz­ione. Stiamo valutando con i nostri legali come tutelarci qualora vengano trovati gli autori».

Vi sentite anche voi delle vittime?

«Quello che mi dispiace è che, per colpa di quelli che definirei degli imbecilli, è stata coinvolta un’associazio­ne che nella sua lunga storia si è guadagnata rispetto per la serietà e l’impegno mostrati. Si è generalizz­ato, facendo passare tutta la realtà alpina, anche quella degli alpini in armi, per qualcosa di diverso da ciò che è».

Non ritiene che alla base di certi comportame­nti ci sia un problema culturale?

«Può anche essere. E una volta che le cose si saranno chiarite, faremo al nostro interno le necessarie valutazion­i. Certi atteggiame­nti non sono più accettabil­i né tollerabil­i».

Erano capitati anche in passato, per esempio alle adunate di Trento e Milano.

«Avevamo già fatto delle azioni di sensibiliz­zazione. Evidenteme­nte non sono bastate e faremo di più, anche con maggiori controlli durante le manifestaz­ioni. Tuttavia tutti gli episodi non sono avvenuti negli appuntamen­ti ufficiali ma nei momenti di intervallo. Non per caricare responsabi­lità su altri, ma per noi è difficile monitorare cosa accade in quei contesti, spetta più che altro alle forze dell’ordine».

La ministra Bonetti ha parlato di «subcultura della prevaricaz­ione».

«Ognuno è libero di avere le proprie idee. Ma io conosco i miei alpini, e so l’impegno che mettono senza mai chiedere niente in cambio. Per esempio, solo nel 2021, 5,4 milioni di ore di lavoro volontario per l’emergenza Covid».

A Rimini molti dei vostri associati erano con la famiglia e con i figli. Probabilme­nte si esagera quando ci si ritrova tra maschi, magari tra vecchi commiliton­i.

«Sono uomini soli, piccole quote che sfogano così la loro malinconia o solitudine. Purtroppo capita anche in altri contesti, non solo nelle adunate degli alpini».

Su Change.org è partita una petizione per fermare le adunate per due anni.

«Così come condanno cos’è successo, ribadisco che è opera di un piccolo numero. Fermare le adunate sarebbe un torto gravissimo alla maggioranz­a. Il nostro impegno è far sì che non avvenga più in futuro, dobbiamo avere maggiore sensibiliz­zazione, di fronte a casi del genere non bisogna girarsi dall’altra parte».

In questi anni avete cercato di eliminare anche altri eccessi, come l’abuso di alcol, per esempio vietando i «trabiccoli», i trattorini con le botti dietro. Abitudini per alcuni difficili da abbandonar­e.

«Dieci anni fa i trabiccoli erano un centinaio, a Rimini ce ne saranno stati non più di una decina. Era una presenza inopportun­a e persino pericolosa, c’erano stati anche feriti gravi. Anche riguardo alla mancanza di rispetto verso le donne dobbiamo mettere tutti i nostri sforzi per arrivare a eliminare il problema».

Se avesse di fronte una delle ragazze molestate, cosa le direbbe?

«La guarderei serenament­e e le chiederei scusa. E le direi che chi si è comportato in quel modo non è un vero alpino».

Per colpa di quelli che definirei degli imbecilli è stata coinvolta un’associazio­ne che nella sua lunga storia si è guadagnata rispetto per serietà e impegno

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(Cherchi/Ana) Al vertice Sebastiano Favero, 73 anni, presidente dell’Associazio­ne Nazionale Alpini

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