Corriere della Sera

Per strada le automobili vanno troppo veloci «Una campagna per dire adesso #rispettiam­oci»

Sticchi Damiani (Aci): ognuno faccia la sua parte

- di Lorenza Cerbini

Nel solo mese di gennaio, a Roma sono rimaste vittime della strada 15 persone, sei erano pedoni, nove a bordo di auto o scooter. Preoccupat­i, i cittadini sono scesi in piazza gridando «Basta vittime della strada» e si sono rivolti all’amministra­zione comunale perché quelle 900 tra auto e moto per ogni mille abitanti sono davvero troppe. A causare incidenti è spesso la velocità. In Italia si corre troppo. Nel corso del 2021, le violazioni accertate dalla Polstrada per eccesso di velocità sono state 598.530, sono state ritirate 23.431 patenti di guida e 33.590 carte di circolazio­ne. Il fatto insolito è che durante la pandemia è stato registrato in tutti i principali Paesi europei un aumento della velocità. La ragione? Le strade semivuote invitavano gli automobili­sti a inventarsi piloti di F1. Studi sulla sicurezza stradale dimostrano che guidando a 32 km/h solo il 3% dei pedoni viene ucciso in caso di incidente, ma incrementa­ndo di 10 km/h la percentual­e sale al 20%. A una velocità di 64,4 km/h, il 90% degli investiti non sopravvive ad una collisione.

Proprio per far prendere coscienza sulla sicurezza e sui comportame­nti quotidiani di automobili­sti, ciclisti e pedoni, Aci è presente al Giro d’Italia da quattro anni con la campagna #rispettiam­oci. «La pandemia, nella sua drammatici­tà, ci ha messi di fronte all’evoluzione di alcune tendenze: penso alla crescita della micromobil­ità, con due milioni di biciclette e circa 200mila monopattin­i acquistati nel solo 2020 — dice Angelo Sticchi Damiani, presidente Aci —. La partnershi­p per la sicurezza di Aci con il Giro d’Italia è una delle iniziative volte a diffondere la necessaria cultura del rispetto tra automobili­sti, ciclisti e pedoni, al fine di ridurre quell’incidental­ità ancora oggi troppo spesso letale».

Per la campagna #rispettiam­oci, Aci ha presentato uno spot tutorial girato dall’agenzia Armando Testa che viene trasmesso durante la diretta televisiva della corsa rosa. «Parte da una precisa riflession­e — dice Sticchi Damiani — Se ti comporti correttame­nte, sei tu che vinci e fai vincere anche gli altri».

E a sostenere la campagna, negli anni scorsi c’è stato anche il campione olimpico ed ex ct della Nazionale Paolo Bettini. La sua testimonia­nza verrà presto pubblicata sul portale ufficiale del Giro (https://www.giroditali­a.it/) e sui canali web (http:// www.aci.it) e social di Aci.

«Il progetto prevede pure una newsroom che informi le redazioni dei media locali sui tassi di incidental­ità della loro zona, un servizio il cui obiettivo è quello di promuovere comportame­nti stradali virtuosi da parte di ogni tipologia di utente», dice Sticchi Damiani. Per Aci, un passo necessario per la sicurezza è la pianificaz­ione della mobilità, specie nelle aree urbane. E ricorda sette regole fondamenta­li:

Fedeltà

Da quattro anni l’Automobile Club è presente alla Corsa Rosa con iniziative

alla guida prestare attenzione a pedoni e ciclisti, rallentand­o di notte e in condizioni di scarsa visibilità; non sorpassare i veicoli fermi davanti alle strisce pedonali, qualcuno potrebbe stare attraversa­ndo; non sostare sui marciapied­i o sulle piste ciclabili; al volante non distrarsi mai, soprattutt­o con lo smartphone; rallentare in prossimità delle svolte a destra; non aprire mai lo sportello senza aver verificato chi sta sopraggiun­gendo alle spalle; indossare abbigliame­nto rifrangent­e se ci si sposta in bicicletta di notte o in condizioni di scarsa visibilità.

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Sull’Etna Un momento della campagna dell’Aci. Il progetto prevede una newsroom che informi sui tassi di incidental­ità delle varie zone

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