Corriere della Sera

LE QUARANTENN­I FANNO FIGLI E CHI INVESTE SULLE DONNE VINCE

- Risponde Aldo Cazzullo

Caro Aldo,

curioso cortocircu­ito retorico in salsa 2.0 quanto accaduto dopo le parole dell’imprenditr­ice che avrebbe dichiarato di preferire donne manager over «anta». Il suo vero errore è stato quello di dire pubblicame­nte come si sceglie i collaborat­ori, perché in realtà può fare come vuole, nel rispetto della legge, almeno finché ad assumere il personale saranno gli imprendito­ri, che rischiano in proprio, e non lo Stato.

Eva Nesi

Cara Eva,

Una premessa: l’imprenditr­ice della moda che sostiene di puntare in azienda sulle over 40 perché hanno già fatto figli mi pare la classica cosa detta per far parlare un po’ di sé: obiettivo peraltro raggiunto. Ma siccome il tema è importante, non sottraiamo­ci.

È stato fatto notare che in Italia spesso le quarantenn­i fanno più figli delle trentenni; per cui la logica aziendale sarebbe da rivedere. Non si può chiedere a una donna di scegliere tra la maternità e la carriera; anzi, le donne che lavorano diventano più facilmente madri, perché sono più autonome. In tutto il mondo le aziende che investono sulle donne sono quelle che vanno meglio; perché è sempre meglio avere anche un punto di vista femminile sulle cose. Verrà un giorno in cui non si farà più caso se il capufficio o il capo dello Stato è maschio o femmina; ma quel giorno, purtroppo, non è oggi. L’Italia resta un Paese maschilist­a. Se marito e moglie lavorano nello stesso posto, e il loro figlio — o un loro genitore — ha un problema, accade più spesso che sia lei a tornare a casa; lui resterà in azienda, e la sua carriera alla lunga ne sarà facilitata. La cura non umilia; innalza. Ma la cura — dei bambini e degli anziani, della famiglia e della comunità, del territorio e del pianeta — deve essere condivisa. Maschi e femmine insieme. Purtroppo a volte il maschilism­o è trasmesso dalle madri ai figli maschi: «Tu resta pure seduto a tavola, tua sorella si alza e sparecchia» (l’ha fatto notare Shirin Ebadi, premio Nobel iraniano). Come dimostra il caso della discussion­e sulle quarantenn­i, a volte le nemiche delle donne sono le donne. Gli uomini lo sanno; e da secoli ne approfitta­no.

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