Bot, il rendimento torna positivo Lagarde: tassi, rialzo già a luglio
L’asta dei titoli di Stato a 12 mesi. Inflazione Usa all’8,3%. Draghi: in Ue situazione diversa
Il rialzo dei tassi di interesse si avvicina anche in Europa. La presidente della Bce Christine Lagarde, per la prima volta, lascia capire che la Banca centrale europea potrebbe intervenire sul costo del denaro già a luglio. I rendimenti dei titoli di Stato si muovono già in questa direzione, non solo i bond decennali. Per la prima volta dal giugno 2020 anche i Bot a un anno sono tornati postivi. Nell’asta del Tesoro di ieri il rendimento dei Buoni a 12 mesi è salito a +0,121% da -0,105% del collocamento di aprile, con una domanda che ha superato i 9,73 miliardi a fronte di un importo prefissato di 6,5 miliardi. mentre il Btp decennale rende il 2,91%.
Con un’inflazione media dell’area euro salita al 7,5% ad aprile, il compito di Lagarde non è dei più facili, come ha riconosciuto ieri anche il premier Mario Draghi, suo predecessore alla guida della Banca centrale europea, che ha lasciato alla fine dell’ottobre 2019. L’inflazione è «un problema gravissimo» e «le Banche centrali devono aumentare i tassi. Ma se li aumentano troppo fanno cadere il Paese in recessione», ha sottolineato Draghi. Aggiungendo che «di questa difficoltà Lagarde è pienamente consapevole». Come dire che se la stretta monetaria è giusta, dovrà essere graduale. Per Draghi infatti «la situazione è molto diversa tra Usa e Ue». Negli Stati Uniti l’inflazione ad aprile è all’8,3% dall’8,5% di marzo, un livello «inaccettabile» per il presidente Usa Joe Biden. La Fed ha già alzato due volte i tassi di interesse dall’inizio dell’anno, addirittura di mezzo punto percentuale a maggio, portando i tassi di riferimento allo 0,75%-1% e anticipando una politica aggressiva di rialzi da qui entro fine anno. Il Nasdaq crolla (-3,2%), Piazza Affari vola (+2,5%). Oltreoceano, però, «il mercato del lavoro è al pieno impiego, in Europa no, quindi il passo di normalizzazione della politica monetaria sarà necessariamente diverso», ha sostenuto Draghi da Washington. Quanto al governo, «possiamo cercare di attenuare la perdita di potere d’acquisto sulle categorie più deboli» ha detto il premier.
Dopo che la Bce avrà concluso gli acquisti netti di titoli «all’inizio del terzo trimestre», il primo rialzo dei tassi può avvenire «in un periodo di poche settimane», ha detto Lagarde parlando a Lubiana. La data potrebbe essere il 21 luglio, quando il Consiglio Bce si riunisce l’ultima volta prima della pausa estiva. Per Lagarde «la guerra potrebbe dimostrarsi un punto di non ritorno, facendo diventare la geopolitica più importante per la struttura delle catene di fornitura globali». Immaginando «ulteriori choc negativi» perciò «è giusto che la politica monetaria torni a un assetto più normale». D’altra parte il presidente della Bundesbank Joachim Nagel punta espressamente su un rialzo a luglio e si aspetta un’inflazione media nel 2022 da record in Germania, al 7%. Perfino Isabel Schnabel, membro del comitato esecutivo, ora ritiene «urgente» che la Bce metta «fine alle misure che erano state attivate per combattere la bassa inflazione» degli anni passati.