Mediobanca, profitti a 716 milioni (+19%). Spinta delle commissioni
Mediobanca batte le stime del mercato e archivia i nove mesi con ricavi in aumento del 9,3% a 2,47 miliardi e un utile netto di 716 milioni (+19%). La spinta è venuta dal margine di interesse, salito del 3,2% a 1,106 miliardi grazie al credito al consumo, e quindi a Compass, e alle commissioni in aumento del 13% a 645 milioni con il wealth management e l’investment banking. Risultati su livelli «record», ha detto il ceo Alberto Nagel.
Agli analisti ha spiegato che l’utile netto dell’esercizio che chiuderà a giugno è atteso in crescita con un apporto dell’ultimo trimestre in linea con quello appena concluso e marginalmente impattato da uno scenario decisamente meno favorevole. Mediobanca non ha esposizione diretta al rischio Russia e Ucraina. Il Corporate e investment banking ha generato commissioni in crescita del 7%, spinte dall’advisory (+23%). Compass ha registrato l’utile più alto della sua storia (284 milioni) e ora sviluppa il business del «buy now e pay later» che a marzo ha raccolto 10 milioni. Confermato un cash payout del 70% che, sommato al buyback sul 3% del capitale, assicura un totale del 100%. Mediobanca persegue una politica di bilanciamento del rischio, ha detto Nagel, che ha uno dei pilastri nel business assicurativo e in Generali. «È un rischio decorrelato a quello bancario. Per noi quella quota è importante», ha detto Nagel quanto alle indiscrezioni che ipotizzavano ieri un disimpegno totale di Piazzetta Cuccia. Il 12,9% di Generali non si vende: «Per cambiare lo status quo dobbiamo avere opzioni concrete e altrettanto valide». E sul Leone ha aggiunto che «è necessario superare l’antagonismo e arrivare a una collaborazione fra tutti gli attori. Ho la ragionevole aspettativa che si possa fare».