«L’edizione della ripresa» Più selezione e riflessione
Menegoi: «Il futuro? Sezione strategica sulle gallerie straniere»
«L’italianità è la ragion d’essere dell’evento, che vuole rimanere il punto di riferimento per galleristi e espositori dell’arte italiana del XX e XXI secolo. Questa 45esima edizione serve per riallacciare il filo con quello che avevamo iniziato a fare ne 2020, lanciando nuove idee e format innovativi, poi bruscamente interrotti dalla pandemia». È già nel calendario la prima grande novità di Arte Fiera, targata per la terza volta dal direttore artistico Simone Menegoi, in programma da domani a domenica nei padiglioni 15 e 18 della Fiera di Bologna. Una festa per gli appassionati e solo anche grazie alla serie di eventi off di Art City, con location in tutta la città.
La più longeva fiera d’arte italiana (fondata nel 1974) trova nuova linfa in primavera con 142 gallerie ospitate e il ritorno del pubblico, abbandonando la storica collocazione di fine gennaio-febbraio. «La scelta nasce dalla necessità di trovare un periodo che garantisse maggiori certezze, non ci sono state altri motivi – spiega Menegoi –. È stata l’opzione più ragionevole. Ovviamente abbiamo incrociato la necessità di non sovrapporci con altre kermesse e con gli impegni del quartiere fieristico. Sarà così anche in futuro? Si vedrà, ragioneremo con i galleristi, che rimangono il vero motore di tutto. Il periodo “tradizionale” ha il vantaggio di collocarci come prima manifestazione dell’anno e poi c’è l’abitudine, ma a mente fredda se ne parlerà».
Per Gianpiero Calzolari, presidente di BolognaFiere «Arte Fiera riporterà il grande pubblico di collezionisti, operatori e appassionati di arte moderna e contemporanea che potranno vivere quell’esperienza immersiva unica che la Fiera e la città offriranno nuovamente».
Confermata l’ossatura delle ultime edizioni, tre sezioni curate e su invito che affiancano la Main Section per aprrofondire alcuni ambiti: l’arte moderna e del Dopoguerra storicizzato (Focus), la pittura del nuovo millennio (Pittura XXI), la fotografia e il video. La sezione principale mantiene i suoi punti di forza con l’attenzione che spazia dal moderno all’arte postbellica fino al contemporaneo di ricerca. «Focus» quest’anno sarà curata da Marco Meneguzzo e scandaglierà «l’arte esatta» tra fine anni Cinquanta e i Settanta; «Pittura XXI» guidata da Davide Ferri sarà invece una panoramica sulla pittura del nuovo millennio, italiana e internazionale; infine «Fotografia e immagini in movimento» continuerà il percorso indicato dal collettivo Fantom. «Abbiamo mantenuto anche l’opera inedita commissionata a un artista sempre diverso e quest’anno la scelta è ricaduta su Liliana Moro – spiega Menegoi –. Si tratta un’opera di grandi dimensioni o comunque ambiziosa presente negli spazi della Fiera e questa edizione sarà un’installazione sonora, una scultura di suoni che il visitatore potrà attraversare. Per quanto riguarda le gallerie il mio obiettivo è sempre stato quello di mantenere il numero attorno a 150, le richieste sono molte di più, per noi selezionare è sicuramente più impegnativo». Altri spunti d’interesse saranno il progetto «Oplà. Performing Activities», a cura di Silvia Fanti (Xing) e dedicato alle live arts e infine la sezione «Talk», ribattezzata quest’anno Book Talk che si concentra esclusivamente sulle presentazioni di libri di recente pubblicazione. Sarà anche l’occasione di esordio del trust per l’arte contemporanea istituito nel 2020 da Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e BolognaFiere.
Per quanto riguarda il futuro e gli orizzonti, Menegoi (che per contratto sarà direttore artistico fino al 2023) ha le idee chiare: «Vorrei sperimentare nuovi format nell’offerta commerciale, poi alzare il livello della collaborazione con Art City e infine iniziare a creare una sezione strategica sulle gallerie straniere, pensando alla qualità e non alla quantità. Alcune già sono presenti nei padiglioni con un’offerta tagliata sugli italiani, credo che approfondire questo sarebbe vantaggioso per tutti».
Gianpiero Calzolari «Arte Fiera riporterà il grande pubblico di collezionisti, operatori e appassionati di arte»