Note di sguardi e Art City 2022 Un faro sulla città
Rappresentano punti di vista ed emozioni passeggere ma vogliono suggerire ipotesi narrative, memorie, suggestioni. Anche solo per un attimo. Sono i 60 poster fotografici di «Note di Sguardi» mostra che si svolge nel passaggio fra i due padiglioni di Arte Fiera di Bologna. La seconda edizione di questo progetto, pensato da Giovanna Sarti e realizzato in collaborazione con Gino Gianuizzi, Sara Bernshausen ed Eva Scharrer (prima edizione), ha coinvolto 36 artisti internazionali che, a gruppi di tre, con cadenza mensile, hanno esposto contemporaneamente in tre quartieri di tre città, Santo Stefano a Bologna, il centro di Cervia e Prenzlauer Berg Pankow a Berlino.
Tutto ha avuto inizio nel 2019, da una proposta che il Comune di Cervia ha fatto a Sarti e che, causa Covid, ha visto la luce solo nel 2020. L’idea era di coinvolgere città di dimensioni diverse per fare una rete fra quartieri attraverso sguardi d’artista. Ciascuno dei tre curatori ha chiesto a 12 creativi, che vivono o lavorano nelle tre città, di inviare un’immagine dal proprio archivio fotografico, focalizzata su aspetti della quotidianità, un particolare o un dettaglio legato al tema della memoria.
«Il risultato è stato eccezionale. Perché, nonostante siano immagini autonome, testimoniano per la loro appartenenza a un tempo condiviso una sorta di inconscio collettivo — spiega l’artista-curatrice Giovanna Sarti che si divide fra Cervia e Berlino —. Senza tema né indizio, apparentemente scollegate, creano però connessioni perché rientrano in un più ampio spazio di riflessione. Condivisibile, anche se sono a Bologna, Cervia, Berlino e anche se gli autori sono iraniani, tedeschi, italiani. La memoria si lega alle nostre radici, ma non è radicata, è libera di creare le sollecitazioni più varie e inaspettate, non ha confini».
Esposti vicino alle biblioteche, i poster di carta non si confondono con le pubblicità stradali e non sono incollati ai muri. Sarti che ha disegnato e fatto realizzare lei stessa i supporti di ferro, conclude: «Volevo realizzare angoli poetici nella città che si fa museo e che diventa parte di uno storytelling delle nostre vite». Effetto da ammirare nella sua totalità ad Arte Fiera, perché sono riuniti i manifesti sia della prima edizione sia in parte della seconda (fino a maggio).
Bologna offre una vera immersione nell’arte contemporanea. Durante la kermesse si svolge anche la decima edizione di Art City Bologna, un programma di mostre, eventi e iniziative speciali promosso dal Comune, in collaborazione con BolognaFiere, coordinato dall’Area Arte Moderna e Contemporanea dell’Istituzione Bologna Musei, sotto la direzione artistica di Lorenzo Balbi. Il format, arrivato alla quarta edizione, presenta una serie di progetti che si possono visitare in musei, fondazioni, spazi istituzionali, associazione Gallerie Bologna (Confcommercio Ascom Bologna) e gallerie indipendenti. Fra gli altri, i nove main projects con gli emergenti Benni Bosetto, Kipras Dubauskas, Mattia Pajè, Emilia Tapprest, affiancati a Giulia Niccolai, Italo Zuffi e ad artisti internazionali, come Carlos Garaicoa e Pedro Neves Marques.
Intervento molto atteso è lo special project del 2022 di Tino Sehgal, curato da Lorenzo Balbi e concepito appositamente per piazza Maggiore, con la partecipazione di 45 ballerini e interpreti. Infine, sabato 14 l’Art City White Night, con apertura fino alle 24 di numerose sedi del circuito Art City Bologna, spazi espositivi indipendenti, palazzi storici, locali, negozi, osterie e caffè.