Helsinki nella Nato, ira di Putin
La Finlandia chiede l’ingresso immediato. Mosca: si rischia la guerra nucleare e lo stop del gas
«La Finlandia deve presentare domanda di adesione alla Nato senza indugio»: questo l’annuncio congiunto del presidente Sauli Niinistö e della premier Sanna Marin. La decisione di Helsinki arriva dopo oltre 70 anni di neutralità strategica, che però è sempre stata accompagnata da una struttura militare efficiente e moderna. Anche la Svezia sta valutando l’ingresso nella Nato. «Minaccia diretta, risponderemo» è la reazione di Mosca. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky apre alla trattativa «se la Russia si ritira». Biden adesso chiami Putin, è l’invito del premier Mario Draghi. Il leader del M5S Giuseppe Conte: no all’invio di armi.
BRUXELLES I 1.340 chilometri di confine tra la Finlandia e la Russia, dopo l’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca il 24 febbraio scorso, devono essere sembrati troppi a Helsinki. Non solo al governo, ma anche ai 5 milioni e mezzo di finlandesi che per decenni nei sondaggi hanno mostrato poco interesse ad aderire alla Nato. Ora la svolta storica con l’annuncio congiunto del presidente Sauli Niinistö e della premier Sanna Marin: «La Finlandia deve presentare domanda di adesione alla Nato senza indugio», hanno scritto nel loro parere sulla eventuale richiesta di ingresso di Helsinki nell’Alleanza Atlantica.
La decisione sarà comunicata domenica al termine del dibattito parlamentare. Da settimane si parlava di una possibile richiesta di adesione alla Nato. «Ci è voluto del tempo per permettere al Parlamento e all’intera società di prendere posizione sulla questione — hanno spiegato presidente e premier — Ci è voluto tempo per i contatti internazionali con la Nato e i suoi Paesi membri, nonché con la Svezia. Abbiamo voluto riservare alla discussione lo spazio necessario». Anche Stoccolma
sta valutando un passo simile e la decisione potrebbe arrivare lunedì. Ieri la ministra degli Esteri svedese Ann Linde ha definito le dichiarazioni di Niinistö e Marin «un messaggio importante» e ha sottolineato che «la Finlandia è il partner più vicino alla Svezia in termini di sicurezza e difesa e dobbiamo tenere conto delle valutazioni della Finlandia».
La svolta di Helsinki arriva dopo oltre 70 anni di neutralità strategica, che però è sempre stata accompagnata da una struttura militare efficiente e moderna. Il Paese investe già il 2% del Pil per la difesa a differenza di molti Paesi aderenti all’Alleanza, nonostante la Nato abbia deciso di aumentare le spese militari già nel 2014 nel vertice in Galles, dopo l’annessione illegale della Crimea da parte di Mosca. Il ricordo dell’invasione russa nel 1939 a cui i finlandesi tennero eroicamente testa è rimasto sempre vivo nel Paese e anche le conseguenze della sconfitta con la perdita del 10% del loro territorio. L’invasione dell’Ucraina ha portato a un cambio nell’opinione pubblica, come ha spiegato ieri il ministro degli Esteri finlandese Pekka Haavisto, in audizione alla commissione
Affari esteri del Parlamento Ue, dove ha osservato che per la Finlandia «il comportamento imprevedibile della Russia è un problema imminente». «Negli ultimi mesi il sostegno pubblico per l’adesione alla Nato è aumentato in Finlandia — ha sottolineato—. Siamo arrivati a un 70%. Ai sondaggi sono seguite riflessioni approfondite da parte dei partiti politici finlandesi».
La Russia ha reagito con durezza: «Per noi si tratta di una minaccia», ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, aggiungendo che «Mosca adotterà le necessarie misure per garantire la propria sicurezza». Il confine con
la Nato, che al momento è di 210 chilometri, diventerà molto più esteso. Per il presidente del Consiglio europeo Charles Michel è invece «un passo storico che contribuirà notevolmente alla sicurezza europea. Con la Russia che fa la guerra all’Ucraina è un potente segnale di deterrenza». Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha detto che in caso di candidatura, la Finlandia sarà «accolta calorosamente» e il processo di adesione sarà «fluido e rapido», tanto più che Helsinki «è uno dei partner più stretti» dell’Alleanza. Anche la Francia sostiene «la scelta sovrana» di Helsinki, come comunicato dall’Eliseo al termine di una telefonata fra il presidente Emmanuel Macron e il suo omologo finlandese. Accoglienza calorosa e pieno sostegno da Estonia, Lituania, Danimarca e da alcuni esponenti chiave del Senato Usa. Il processo di adesione prevede la ratifica da parte di tutti i membri dell’Alleanza e questo richiede tempo, durante il quale la Finlandia non sarà coperta dall’articolo 5 del trattato (un attacco armato è da considerarsi contro tutta l’Alleanza). Tuttavia da parte della Nato ci sarà piena disponibilità a garantire la sicurezza.
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Enrico Letta
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