Nuova Europa e Trattati da rivedere, il sostegno di Mattarella a Macron
La telefonata tra i Presidenti: «Aiuti a Kiev e sforzo per i negoziati»
Voleva congratularsi con Emmanuel Macron per la rielezione, ma il colloquio si è per forza di cose concentrato sul dramma dell’Ucraina e sul futuro dell’Europa. Una lunga telefonata tra Quirinale ed Eliseo nella quale Sergio Mattarella e il collega e amico francese si sono trovati in sintonia sulle ciò che bisogna fare e, almeno in linea di principio, su come farlo. A partire dal conflitto aperto dalla Federazione russa ormai più di due mesi fa.
E qui si sono detti entrambi «in pieno accordo nel confermare lo stretto coordinamento che fin dall’inizio prevale fra i partner dell’Unione e la solida unità dell’iniziativa presa a sostegno di Kiev».
Non si è parlato di misure concrete — come le sanzioni — perché è un tema che, riguardando il governo e il
Parlamento, il nostro presidente non può e non vuole toccare. Ma Mattarella ha incoraggiato l’amico Emmanuel nei suoi «sforzi per un ritorno al negoziato» (il che dovrebbe nella sue speranze tradursi in un rapido cessate il fuoco) e ad esplorare comunque «qualsiasi spiraglio in grado di portare alla pace».
Posizioni chiare, sulla linea espressa da ultimo anche dal premier Mario Draghi, in cui tutto si tiene. Compresa la preoccupazione per certi effetti collaterali della guerra. Tra gli altri, «le conseguenze in termini di sicurezza alimentare sulla riva Sud del Mediterraneo», dove la mancanza del grano russo-ucraino rischia di diventare presto un fattore destabilizzante. E su questo fronte il capo dello Stato ha puntualizzato la «volontà congiunta di Italia e Turchia di garantire un sostegno» ai Paesi della sponda africana, esprimendo «interesse» per il parallelo piano Farm, avanzato dalla Francia, e suggerendo una potenziale «sinergia tra i due progetti».
Ma sono state toccate diverse altre questioni. La prima è la revisione dei trattati Ue, cara all’Eliseo e condivisa pure dal Quirinale, a partire dall’abolizione della paralizzante regola del voto all’unanimità tra i 27, rendendo inefficace ogni tentativo di decisione.
Un fronte delicato, che ha spinto Macron a illustrare a Mattarella la propria proposta per «una comunità politica europea» (ipotesi bocciata proprio ieri dal presidente del Montenegro, Milo Djukanovic, il quale evidentemente teme che quel progetto blocchi il percorso di adesione imboccato dal suo Paese). Mentre il nostro presidente ha sottolineato ancora una volta l’urgenza di far integrare nell’Unione i Balcani occidentali.
Le preoccupazioni
Il capo dello Stato ha condiviso l’allarme per le conseguenze sulla sicurezza alimentare