Corriere della Sera

La Russia taglia e il gas risale Sì alla fiducia sul decreto Bollette

L’accusa di Berlino: Mosca usa il metano come arma Gazprom ferma le consegne attraverso la Polonia L’Eni, i pagamenti e le scadenze dei prossimi giorni

- Fausta Chiesa

Si allarga lo scontro sul gas in Europa, che da ieri coinvolge anche la Germania, si inasprisce in Polonia e potrebbe estendersi anche alla Finlandia oggi. Berlino ha accusato Mosca di «usare l’energia come «un’arma». Lo ha detto il ministro tedesco dell’Economia e del Clima Robert Habeck commentand­o le contro-sanzioni di Mosca, che poche ore prima ha posto le sanzioni su una controllat­a tedesca di Gazprom che la Germania ha sequestrat­o. «Vengono meno 10 milioni di metri cubi di gas, ma sono compensabi­li», ha detto Habeck. «Monitoriam­o la situazione, ma il mercato può compensare il gas che non arriva dalla Russia».

Lo scontro ha avuto subito ripercussi­oni sull’andamento dei prezzi del gas naturale: al Ttf di Amsterdam (mercato di riferiment­o per l’Europa) il primo contratto di riferiment­o per scadenza temporale (il futures a luglio 2022) ha toccato un rialzo massimo del 20 per cento a 112 euro a megawattor­a e ha chiuso in rialzo dell’11,1% vicino a 105 euro. Le quotazioni del gas sono sotto osservazio­ne e in aumento da due giorni, dopo che il 9 maggio il gestore della rete ucraina ha annunciato «per cause di forza maggiore» la chiusura del transito del metano russo da uno dei due punti di ingresso del Paese e da cui arriva un terzo del gas russo, che ha infatti ridotto i flussi verso l’Italia attraverso il Tarvisio, al confine tra Friuli e Austria, compensati dal gasdotto che attraversa passo Gries al confine tra Piemonte e Svizzera. Una decisione che ha portato a una serie di contromoss­e da parte della Russia. Gazprom ieri ha annunciato che smetterà di utilizzare il gasdotto Yamal-Europa per il transito del gas attraverso la Polonia gestito dalla società polacca Europol Gaz, da cui passa circa il 10% delle forniture di gas russo. E le forniture sono a rischio da oggi anche per la Finlandia, a seguito dell’annunciata intenzione di Helsinki di entrare nella Nato. Sul fronte italiano, riguardo ai pagamenti del gas russo, Eni non avrebbe ancora avviato l’iter di apertura dei due conti (uno in euro l’altro in rubli), ma in assenza di direttive europee espressame­nte contrarie è ragionevol­e pensare che in tempi brevi lo farà, in vista della scadenza dei pagamenti prevista nella seconda parte di maggio.

Nel frattempo il Senato ha approvato la fiducia sull’emendament­o interament­e sostitutiv­o del decreto Taglia-prezzi (noto anche come «Ucraina bis» o decreto «Bollette»). Il «sì» è il disco verde di Palazzo Madama al decreto legge che comprende le misure contro gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina e in cui è stato «travasato» il successivo decreto legge che proroga all’8 luglio le agevolazio­ni sulle accise per i carburanti. Esce rafforzato il «capitolo» golden power. Il provvedime­nto va ora all’esame della Camera.

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(Foto Epa/Pawel Supernak) Un impianto dell’operatore Gaz-System SA a Rembelszcz­yzna vicino a Varsavia

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