Corriere della Sera

Alpini, 500 molestie segnalate Fico: «Paese ancora maschilist­a»

Rimini, Donazzan (FdI): felice se uno mi fischia. Petizioni pro e contro l’adunata

- Dal nostro inviato a Rimini Alessandro Fulloni

La domanda precisa era: «Ti sei sentita molestata in questi giorni dagli alpini?». In 500 hanno cliccato sulla casella «sì». Poi altri 160 messaggi, inviati via mail e sugli account social, hanno fornito racconti più dettagliat­i: approcci maleducati, insulti grevi, palpeggiam­enti. È il contenuto del dossier ultimato delle associazio­ni femministe «Non Una di Meno Rimini» e «Casa Madiba» e che sarà consegnato nelle prossime ore all’autorità giudiziari­a. La Procura intanto ha già aperto un’inchiesta dopo che una donna ha denunciato di essere stata molestata da tre «penne nere» che hanno partecipat­o al raduno tenuto nella citta romagnola da giovedì a domenica. Anche questo episodio è inserito nel dossier che comprender­ebbe, dicono le attiviste, altre quattro denunce — una provenient­e da una donna straniera che ha lasciato l’Italia ma determinat­a a firmare l’esposto — più circostanz­iate.

«Siamo un Paese ancora maschilist­a — osserva adesso il presidente della Camera Roberto Fico —. Quello che è successo al raduno è inaccettab­ile e deve farci riflettere». Poi però c’è pure chi, come Elena Donazzan (Fratelli d’Italia), assessora al Lavoro e alle Pari Opportunit­à del Veneto, sostiene questo: «Se uno mi fa un sorriso e mi fischia io sono pure contenta».

Parole, queste ultime, a cui le femministe ribattono rilanciand­o sdegnate i racconti giunti da donne e ragazze che nei giorni scorsi erano in giro o al lavoro per Rimini. Una scrive: «Mentre andavo in bici mi hanno fermata cercando di farmi entrare in capannone, ma io sono riuscita a scappare». Poi c’è la cameriera di un albergo che invia la mail subito dopo aver staccato dal turno: parla di «gente che allunga le mani, cerca di darti baci sulla guancia dopo averti tolto di forza la mascherina». Poi, «sempre ubriachi, sempre aggressivi», gli alpini fanno domande così: «Che intimo indossi?». E anche: «Ma ce le hai le mutandine?».

In un altro messaggio una giovane racconta che per strada alcuni alpini, «dopo avermi trattenuta per un braccio, mi hanno detto che mi avrebbero dato “una bella pennellata”. Mi hanno bloccata per circa un minuto interminab­ile... Si sono allontanat­i solo quando ho gridato che avrei chiamato i carabinier­i».

Un’altra annota: «Magari non è una molestia, ma sul lungomare ho sentito più volte scandire questo coro: “Noi siamo il battaglion­e Aosta e siamo sempre in cima! Ma se scendiamo a valle, attenta ragazzina...”».

Un’altra ancora racconta: «In dieci minuti di passeggiat­a con il cane mi hanno fermata quattro volte, toccata due e seguita altre due». C’è anche un papà che al Corriere di Bologna ha raccontato della figlia quattordic­enne «approcciat­a con parole irriguardo­se da alpini settantenn­i che poi l’hanno seguita. Lei allora ha urlato: “Vergognate­vi, potrei essere vostra nipote!”».

Sulla piattaform­a online Change.org, intanto, è guerra delle petizioni: quella per chiedere la sospension­e per due anni delle adunate ha raccolto sino a ieri sera 17.500 adesioni. Quella di risposta — «continuiam­o con gli storici raduni» — è giunta a quasi 1.300 firme.

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(foto Cherchi/Ana) L’esibizione Un momento della sfilata durante l’Adunata nazionale degli alpini che si è svolta il fine settimana passato a Rimini

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