Ue: stop al regime temporaneo per gli aiuti di Stato
BRUXELLES Si ritorna alla normalità. Almeno questo è il tentativo, a Bruxelles come a Francoforte. Ieri la Commissione Ue ha annunciato che eliminerà gradualmente il quadro temporaneo per gli aiuti di Stato legato all’emergenza Covid, che era stato adottato la prima volta nel marzo 2020 in piena pandemia e poi aggiornato, che «ha consentito agli Stati membri di sostenere in modo tempestivo, mirato e proporzionato le imprese in difficoltà — come ha spiegato in una nota la vicepresidente della Commissione Ue Margrethe Vestager —, preservando le condizioni di parità nel mercato unico e mantenendo condizioni orizzontali valide per tutti gli Stati membri». Le misure di sostegno agli investimenti e alla solvibilità rimarranno invece in vigore rispettivamente fino al 31 dicembre 2022 e al 31 dicembre 2023.
La decisione presa nel 2020 contestualmente con la sospensione del Patto di stabilità fu il primo segnale forte di un cambio di passo di Bruxelles nell’affrontare la crisi, dopo gli errori commessi durante la crisi finanziaria e del debito sovrano. La decisione di non prolungare il quadro temporaneo era attesa dagli Stati membri, la situazione economica è in ripresa nonostante la guerra in Ucraina e i fondi statali a disposizione sono limitati. Vestager ha sottolineato che «l’eliminazione del quadro temporaneo sarà progressiva e coordinata, in modo che le imprese coinvolte non perdano improvvisamente il sostegno di cui hanno bisogno».
La Commissione ha approvato da marzo 2020 circa 950 misure nazionali per un importo totale di aiuti di Stato di oltre 3 000 miliardi di euro e al 31 giugno 2021 la spesa effettiva è stata di 730 miliardi. Ora i sostegni saranno mirati per le aziende più colpite dal conflitto. Il quadro temporaneo di crisi che offre agli Stati membri gli strumenti adeguati per far fronte alle conseguenze dell’attuale crisi geopolitica sarà in vigore fino al 31 dicembre, data entro la quale la Commissione valuterà se sia necessario prorogarlo.