Notizie dall’interno
La frontiera dell’Indicibile si restringe sempre di più. Questa settimana ci siamo giocati un altro tabù, trasformando in materia di dibattito, addirittura processuale, quel che era sempre appartenuto a una dimensione vergognosa dell’esistenza, al punto che si prova imbarazzo a dargli il nome con cui tutti lo chiamano, preferendone uno più arcaico: flatulenza. L’aria ha cominciato ad appesantirsi in Francia, da dove è trapelata la notizia che il calciatore Marcelo era stato cacciato di squadra perché dopo una sconfitta, nell’atmosfera mesta dello spogliatoio, aveva emesso sonorità inequivocabili e apparse a tutti come irridenti, in quanto esplose durante il solenne discorso di contrizione del capitano. Ma a rendere il clima irrespirabile è stata la scoperta che una giornalista del
Tg1, Dania Mondini, aveva denunciato i suoi ex superiori per averla assegnata alla stessa stanza di un collega non in grado di trattenere «flatulenze ed eruttazioni».
L’indagine dirà se la querelante è stata oggetto di stalking o di mobbing, che ovviamente è esecrabile in ogni sua forma. Ma in questa storia c’è già di sicuro una vittima, ed è l’incolpevole Flatulo in preda ai flussi e riflussi della vita. Magari intorno ai suoi meteorismi giravano piccole leggende aziendali, però il passaggio dall’ufficiosità all’ufficialità è sempre dirompente e lo costringerà a barricarsi in stanza o a emigrare nello smart working. C’è poi una seconda vittima accertata, ed è il buon gusto, ma pare che si sentisse poco bene da tempo.