Corriere della Sera

«Ogni Stato ha autonomia Ma servono le prove»

- Di Virginia Piccolillo

Un militare russo a giudizio per crimini di guerra in pieno conflitto. Paola Severino, non era più logico attendere il Tribunale dell’Aia?

«Lo statuto del Tribunale dell’Aia prevede che la giurisdizi­one scatti se lo Stato in cui è stato commesso il crimine, o di cui l’autore è cittadino, l’abbia sottoscrit­to. Ma solo nel caso in cui lo Stato non abbia volontà o capacità di perseguire il crimine. Ogni Stato rimane libero di perseguire i delitti avvenuti sul proprio territorio, se riesce a trovare prove per portare a giudizio il militare che abbia sparato contro un civile indifeso. Dunque bene ha fatto la Procura di Kiev».

Con la guerra in corso?

«Dimostrare che crimini orrendi contro persone indifese vengono perseguiti e puniti, può essere un deterrente efficace, evitando che chi indossa una divisa possa uccidere civili».

C’è chi vorrebbe processare anche Putin.

«Il caso di violenze di massa o di forme di genocidio è diverso: la guerra in corso rende più difficili gli accertamen­ti su responsabi­lità individual­i e sulla possibilit­à di farle risalire ai capi, ai generali, o ai vertici di uno Stato. Occorrereb­be dimostrare che è stato eseguito un ordine di sterminio o di violenza e da chi è stato impartito. Difficile con una guerra sanguinosa in corso e una contrappos­izione politica tale da creare rischio di ulteriori irrigidime­nti e strumental­izzazioni. Ma è opportuno raccoglier­e prove prima che il tempo faccia sbiadire la memoria o addirittur­a sparire i corpi del reato».

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Paola Severino, 73 anni, è stata ministra della Giustizia (Ansa)
Avvocata Paola Severino, 73 anni, è stata ministra della Giustizia (Ansa)

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