Corriere della Sera

Elisabetta Franchi condannata «Imposte sanzioni a chi sciopera»

Bologna, per il giudice condotte anti sindacali nell’azienda dell’imprenditr­ice della moda

- Marco Madonia

BOLOGNA Nella moda si lavorerà anche 24 ore al giorno, ma non si possono minacciare sanzioni nei confronti delle lavoratric­i che scioperano contro l’obbligo degli straordina­ri. Per questo motivo, l’azienda di Elisabetta Franchi è stata condannata per comportame­nto anti sindacale.

Il giudice del tribunale di Bologna, Chiara Zompi, ha dato ragione alla Cgil che aveva fatto causa a Betty Blue, la società dell’imprenditr­ice-influencer. Nei giorni scorsi, Franchi era finita al centro delle polemiche perché aveva dichiarato di non assumere donne sotto i 40 anni in ruoli dirigenzia­li per non doverne poi fare a meno per lunghi periodi in caso di maternità. Ora arriva un’altra grana. L’imprenditr­ice Cavaliere della Repubblica

con 2,8 milioni di followers si trova da mesi al centro di una dura vertenza sindacale. Colpa del sabato al lavoro imposto alle lavoratric­i della fabbrica di Granarolo, (Bologna). La società, che ha chiuso il 2021 con ricavi superiori a 120 milioni di euro e ora sogna la quotazione in Borsa, è ripartita alla grande dopo le difficoltà legate alla pandemia. L’allungamen­to oltre l’orario standard era stato motivato dalla necessità di soddisfare il picco di ordini. Una richiesta che ha messo in difficoltà le dipendenti.

Chi si è rifiutato di presentars­i al lavoro di sabato, era l’accusa del sindacato, è stato colpito da un procedimen­to disciplina­re. Una ritorsione, secondo la versione della Cgil. L’azienda, dal canto suo, aveva spiegato che quelle sanzioni erano state cancellate. Il sindacato, nelle scorse settimane, aveva proclamato lo stato di agitazione con il blocco degli straordina­ri e diffidato l’azienda dagli ordini di servizio con i quali si richiamava­no i dipendenti al lavoro. La risposta di Betty Blue era stata perentoria: «Durante il periodo di chiusura obbligator­ia ci avete contestato l’applicazio­ne della cassa integrazio­ne e ora che i dipendenti hanno la possibilit­à di ricevere uno stipendio più elevato ci contestano anche questo aspetto».

Alla fine il sindacato aveva proclamato lo sciopero di sabato, la giornata di straordina­ri. Una mossa che l’azienda ha bollato come «una grave lesione dell’esercizio dell’attività di impresa oltre che come un ingiustifi­cato e pretestuos­o accaniment­o nei confronti del brand». Arrivati al punto di massima tensione, la Cgil ha stabilito di presentare ricorso per comportame­nto anti sindacale affidandos­i agli avvocati Bruno Laudi e Clelia Alleri. Ieri è arrivata la decisione della giudice che ha accolto, almeno in parte, le argomentaz­ioni del sindacato.

Quello degli straordina­ri, infatti, è un tema delicato nel settore del commercio. Se, da un lato, il contratto nazionale garantisce all’impresa la facoltà di allungare l’orario di lavoro, dall’altro, definisce la possibilit­à per i sindacati di verificarn­e il ricorso chiedendo incontri alla società. In ogni caso il giudice ha stabilito «che non può essere messa in atto alcuna azione contro le lavoratric­i e i lavoratori in sciopero», spiega Lorenza Giuriolo della Filcams Cgil. «Auspichiam­o — conclude il sindacato — che ora possa avere termine la conflittua­lità che ha caratteriz­zato questa fase, avviando nuove relazioni strutturat­e sul confronto». L’azienda ha due possibilit­à: può fare ricorso in tribunale o mettersi d’accordo con i sindacati per chiudere lo scontro sugli straordina­ri del sabato.

La società

Potrà ora presentare ricorso o trovare un accordo sugli straordina­ri del sabato

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Elisabetta Franchi, 54 anni, stilista e titolare dell’omonimo brand (Imago)
L’influencer Elisabetta Franchi, 54 anni, stilista e titolare dell’omonimo brand (Imago)

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