Corriere della Sera

Ue, piano per l’indipenden­za da Mosca Il Pnrr cambia e apre a gas e petrolio

Mercoledì la Commission­e presenta RePower Eu. La revisione delle linee guida del Recovery

- DALLA NOSTRA CORRISPOND­ENTE Francesca Basso © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

BRUXELLES La Commission­e Ue mercoledì presenterà il maxi pacchetto RePowerEu nel quale indicherà la road map per raggiunger­e l’indipenden­za dalle fonti fossili russe entro il 2027, e le misure a breve e lungo termine per affrontare l’impennata dei prezzi dell’energia, con un tetto al prezzo del gas ma solo nel caso di un’interruzio­ne improvvisa su larga scala o totale delle forniture di gas russo. Insieme presenterà anche la revisione delle linee guida per l’uso dei fondi dei Pnrr e le nuove regole, di cui il Corriere ha visionato le bozze, che aprono a nuovi investimen­ti in infrastrut­ture legate al gas e al petrolio (in un’ottica di diversific­azione delle forniture), che finora non erano ammesse in base al regolament­o della Recovery and Resilience Facility (lo strumento principale di Next Generation Eu). Vengono ammesse anche le infrastrut­ture energetich­e che erano escluse dai recenti criteri per i progetti di interesse comune.

Di fatto sarà possibile finanziare rigassific­atori, gasdotti con già la predisposi­zione per l’idrogeno, ma si sta discutendo anche di permettere di ampliare o fare piccole deviazioni agli oleodotti già esistenti (con particolar­e attenzione a quello adriatico che collega la Croazia all’Ungheria), di cui hanno bisogno Budapest, Praga e Bratislava per poter attuare l’embargo sul petrolio russo non avendo uno sbocco sul mare. Passa anche da RePowerEu il superament­o dello stallo nelle trattative sul sesto pacchetto di sanzioni, che l’Ungheria sta bloccando. Ieri in un’intervista a El País il ministro degli

Esteri Péter Futsal Szijjártó ha spiegato che a Budapest servono 700-750 milioni per la parte infrastrut­ture e raffinazio­ne, oltre a una proroga più lunga per l’embargo.

Le nuove linee guida non puntano a riaprire i Pnrr ma a inserire nuovi capitoli alla luce degli obiettivi politici contenuti in RePowerEu sulla base del nuovo regolament­o. Secondo la bozza gli investimen­ti su gas e petrolio, che contribuis­cono a diversific­are le forniture e a rafforzare la sicurezza energetica dell’Ue «non dovrebbero essere tenuti a rispettare il principio del Do no significan­t harm», secondo cui gli interventi previsti dai Pnrr non devono arrecare nessun danno significat­ivo all’ambiente. Ai nuovi progetti sarà data priorità.

L’Italia potrà prevedere nuovi rigassific­atori e l’aumento della capacità di trasporto lungo la rete esistente. È allo studio l’uso dei fondi struttural­i Ue, con un trasferime­nto fino al 5%, per finanziare i nuovi progetti dei Pnrr per quei Paesi che hanno già esaurito la propria quota tra sussidi e prestiti, come l’Italia.

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Ursula von der Leyen

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