Nella sauna romana, Sinner si inchina ancora a Tsitsipas
L’azzurro gioca un set alla pari, poi si fa male e il greco scappa. Fognini e Bolelli avanti nel doppio
In un’ora e mezza, di solito, finisce una partita, non un set. Il primo tra Jannik Sinner e Stefanos Tsitsipas, giocato con il caldo irrespirabile di questi giorni, avrebbe potuto lanciare Jannik verso la semifinale; la battaglia al tiebreak, invece, l’ha vinta la statua greca, con l’azzurro che si è anche fatto male all’anca.
Così, nel secondo set finito 6-2, niente è stato più come prima: rientrato ammaccato dal medical timeout negli spogliatoi, Sinner ci ha provato ma almeno fisicamente anche al 100% ci sono giocatori di un’altra categoria, e Tsitsipas (che pure a inizio settimana, soprattutto contro Dimitrov, era sembrato vulnerabile) rientra tra questi. A tennis, Jannik se la può giocare contro chiunque, ma sulla lotta manca qualcosa. «Non è una cosa nuova — risponde Sinner, che ora penserà a Parigi, deve recuperare forma e forze —. Di sicuro, però, senza quel dolore che ho accusato alla fine del primo set avrei potuto vincere».
Ha avuto comunque la lucidità, a un punto dalla fine del match, di rendersi conto che un tifoso nelle ultime file si era sentito male e di prendere subito tre bottigliette d’acqua gelida da mandare in tribuna. Il tutto, mentre il giudice di sedia spingeva per riprendere a giocare sebbene i soccorritori non avessero ancora portato via in barella lo spettatore. Cinismo, come più cinico dovrà essere Sinner, magari prendendo come esempio anche Zverev, che sfiderà di nuovo Tsitsipas in semifinale, come una settimana fa a Madrid e come a Montecarlo. Dall’altra parte del tabellone, però, non c’è Alcaraz, e già questo fa tirare un sospiro di sollievo. C’è comunque un’Italia che resta in corsa: Fognini e Bolelli in semifinale nel doppio.