Corriere della Sera

LA PROF E L’UMILTÀ DI TORNARE SUI LIBRI

- di Aldo Grasso

Putin non avrebbe saputo dirlo meglio. «L’intempesti­va annessione di Svezia e Finlandia alla Nato sarebbe una escalation ulteriore, una sfida alla Federazion­e Russa, un atto di guerra mentre si finge di parlare di pace». Un tweet della filosofa Donatella Di Cesare ha scatenato un acceso dibattito. La docente di filosofia teoretica all’Università «La Sapienza» di Roma (mica pizza e fichi) ha usato il termine «annessione» per riferirsi alla richiesta di ingresso nella Nato di Finlandia e Svezia.

L’intervento ha scatenato i commenti più sarcastici: non solo non conosce la storia ma nemmeno la lingua italiana, dissacra la logica e il dizionario, non sa distinguer­e «annessione» da «adesione», non conosce la differenza tra regimi autoritari e democrazie liberali, confonde una scelta libera per una coercizion­e. Cose così, anche peggio.

La Crimea è stata annessa

Di Cesare

Annettere e aderire, regimi autoritari e democrazie non vanno confusi

alla Russia, l’Austria nel 1938 è stata annessa (Anschluss) alla Germania di Hitler. Tuttavia, è probabile che la professore­ssa non abbia sbagliato, che a parlare sia stato il suo inconscio di «pacifista e neutralist­a» suggestion­ato dalla teoretica putiniana.

Scrivendo in dicesarese, chiediamo alla professore­ssa della Sapienza un’annessione di umiltà: continui a frequentar­e i talk e a scrivere sui social, ma torni sui libri.

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