Corriere della Sera

«Una fossa comune con 500 persone»

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Dopo gli orrori di Bucha e Borodyanka, torna l’incubo di nuovi massacri di civili in Ucraina: quasi 500 persone sono state trovate in una fossa comune a Kiev con le mani legate e una pallottola in testa. Lo ha denunciato l’arcivescov­o della capitale Sviatoslav Shevchuk. L’arcivescov­o ha raccontato del ritrovamen­to durante un videocolle­gamento con il XXIII Convegno nazionale per la Pastorale della Salute della Cei, che si è tenuto a Cagliari dal 9 al 12 maggio: «In una fossa comune recentemen­te hanno scoperto quasi 500 persone con le mani legate e con una pallottola nella testa. Vuol dire che sono state assassinat­e in un modo crudele, nello stesso modo in cui ai tempi di Stalin assassinar­ono gente innocente gettandola in fosse comuni», ha detto. Shevchuk ha poi ripercorso le sue visite pastorali nella diocesi, ora «simile a un deserto», ha parlato di «città in stato di gravissima distruzion­e, come quella di Chernihiv dove i quartieri sono stati rasi al suolo e la scoperta di fosse comuni è sempre più frequente». Ha anche ricordato l’attacco di Kiev del 24 febbraio: «Grazie a Dio siamo sopravviss­uti. Non pensavo che sarei riuscito a farcela, l’esercito ucraino ha fermato i carri armati russi a 50 chilometri dalla nostra cattedrale».

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Nella capitale Sviatoslav Shevchuk, 52 anni, arcivescov­o maggiore di KievHaly e arcieparca metropolit­a di Kiev

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