Corriere della Sera

Salvini e la frenata sulla Nato: allargare i confini non aiuta

Il Pd: un assist a Putin. Il leader rilancia la Lega con la convention «di ascolto»

- Marco Cremonesi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

ROMA «Io sono concentrat­o sull’oggi. L’oggi non è l’adesione di Finlandia e Svezia alla Nato». Matteo Salvini si fa concorrenz­a da solo. Nel giorno della convention che ha organizzat­o per costruire la nuova Lega, arriva alla Lanterna di Fuksas nel cuore di Roma e si dice contrario all’adesione alla Nato dei due Paesi nordici. O meglio: «Io ragiono solo in termini di pace. Quello che avvicina la pace va fatto subito, quello che allontana la pace va messo in lista di attesa». La sua domanda è: «Portare i confini della Nato ai confini con la Russia avvicina la pace? Lascio a voi giudicare...». Il tema urgente, osserva Salvini, è «costringer­e Ucraina e Russia a parlarsi. Poi dell’allargamen­to dell’Ue e delle adesioni alla Nato avremo modo di parlare nei prossimi mesi». In serata, osserva che «Finlandia e Svezia sono nazioni sovrane, io sono per l’autodeterm­inazione dei popoli». E certo, se il primo obiettivo è il «cessate il fuoco e l’evitare altri morti», il cessate il fuoco «va chiesto all’aggressore, non all’aggredito».

Ma ormai il caso politico è innescato. Dal Pd, Enrico Borghi, non fa sconti: «Fino a qui, Salvini con un irenico e generico pacifismo, aveva politicame­nte buttato la palla in corner sull’Ucraina. Se ora si schiera contro l’ingresso di Finlandia e Svezia nella Nato, fa direttamen­te un assist a Putin, aiutandolo esplicitam­ente». Mentre l’ex capogruppo al Senato Andrea Marcucci osserva che «se una trattativa oggi è più vicina, è perché la guerra all’Ucraina non sta andando come voleva Putin. Tutto questo succede anche grazie al sostegno militare di Ue e Nato. Spero lo capiscano anche Salvini e Conte». Mentre Carlo Calenda, osserva sferzante: «Conte e Salvini sono fatti per stare insieme, hanno lo stesso grado di irresponsa­bilità». Il leader di Azione risponde a chi gli chiede come faccia Letta a non essere infastidit­o dai comportame­nti di Conte: «Come si fa a non essere infastidit­i da uno che, in piena situazione di guerra e tensione economica, di prezzi dell’energia alle stelle, mette a rischio la tenuta del governo?». Salvini, in serata osserva: «A me continuano a dare del putiniano, ma l’amico Letta con Putin ha firmato decine di accordi, e ha fatto bene».

Alla convention «di ascolto» leghista sono emersi diversi spunti interessan­ti, anche se forse è stata fin troppo densa. Stefano Candiani, senatore e uomo di fiducia del segretario, ne spiega la necessità: «In tre anni sono successe cose che nel secolo scorso sono avvenute in trent’anni: l’epidemia di Spagnola, la crisi economica, la guerra».

Non necessaria­mente tutti gli invitati hanno suonato la musica che sarebbe piaciuta in sala. Per esempio, l’ad di Enel Francesco Starace ha definito «apprendist­i stregoni» coloro che parlano di nucleare senza consapevol­ezza: «Oggi tutte le centrali in costruzion­e hanno costi e tempi doppi rispetto al previsto», mentre in Italia c’è «una tecnologia molto avanti che studia piccoli reattori ed è il futuro del nucleare, ma potrà avere applicazio­ni commercial­i solo dal 2040». A Salvini le conclusion­i, con appello all’unità del centrodest­ra: «Saranno momenti complicati, non ho voglia e tempo da perdere in litigi. Il centrodest­ra deve tornare a essere una comunità di diversi con un obiettivo comune: governare per cambiare in meglio il Paese».

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Il segretario della Lega Matteo Salvini, 49 anni, scatta selfie con alcuni militanti al termine della kermesse «È l’Italia che vogliamo»
(Imagoecono­mica) A Roma Il segretario della Lega Matteo Salvini, 49 anni, scatta selfie con alcuni militanti al termine della kermesse «È l’Italia che vogliamo»

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