Corriere della Sera

Schiacciat­o dall’ascensore: voleva prendere il telefonino

- Giulio De Santis © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Èmorto per recuperare il telefonino che aveva dimenticat­o sul tetto dell’ascensore. È la ricostruzi­one di quello che è accaduto a Fabio Palotti, il 39enne operaio deceduto il 27 aprile del 2022 schiacciat­o dalla cabina nella quale stava lavorando alla Farnesina. Palotti, impiegato da oltre dieci anni alla «Smae» di Casal Monastero (società che da vent’anni lavora per il dicastero), aveva azionato la leva per bloccare l’impianto ma, terminata la manutenzio­ne, è uscito disattivan­dola. Si accorge però di non aver ripreso il

cellulare dal tetto e ritorna nel vano per recuperarl­o. Qualcuno chiama l’ascensore e lui viene schiacciat­o. Chiede aiuto, un funzionari­o sente le urla, ma è tutto inutile. L’inchiesta della Procura procede per verificare l’eventuale mancato rispetto delle norme di sicurezza dei lavoratori. Per ora, non ci sono indagati nel fascicolo del pm Antonio Di Maio, che procede per omicidio colposo. Intanto è stata sospesa alla «Smae» l’attività di manutenzio­ne agli Esteri: la Asl Roma 1, dopo l’esame della documentaz­ione acquisita dal magistrato, ha riscontrat­o l’assenza di firme su alcuni documenti relativi alla formazione del personale. Sarà inoltre sentito come testimone il dirigente che si occupa della sicurezza.

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L’operaio Fabio Palotti, 39 anni, deceduto il 27 aprile mentre era al lavoro

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