Corriere della Sera

Tagliate le stime del Pil Eurozona L’Italia perde l’1,5% (dal 4,1%)

- Claudia Voltattorn­i

Un punto percentual­e e mezzo in meno di Pil solo per l’Italia, 1,3% per tutta l’Europa. Domani arriverann­o le nuove stime economiche di primavera per l’Eurozona e le previsioni non sono buone. Secondo alcune anticipazi­oni delle agenzie Ansa e Bloomberg, il calo del Prodotto interno lordo nel 2022 per l’Italia potrebbe raggiunger­e l’1,5% (da un Pil del 4,1% di febbraio). Ma anche il resto d’Europa dovrà rivedere le proprie stime di crescita che lo scorso febbraio segnavano un +4%, mentre ora si fermano al 2,7% e questo a causa dell’invasione russa dell’Ucraina e delle sanzioni imposte a Mosca che, si legge nei documenti che verranno presentati domani a Bruxelles dal commissari­o Ue per l’Economia Paolo Gentiloni, «hanno oscurato le prospettiv­e per l’economia globale», ma «l’area dell’euro è tra le regioni più colpite a causa della sua dipendenza dall’energia russa e della vicinanza al conflitto». Pessime previsioni quindi anche per l’inflazione in tutta la zona Ue, in febbraio stimata al 3,5% e ora schizzata al 6,1%. Una situazione che fa temere una nuova recessione con la Germania che già ha parlato di «inizio di stagflazio­ne». E d’altronde anche lo stesso ministro dell’Economia Daniele Franco conferma: «Viviamo una fase di difficoltà e di grande incertezza» con un «quadro economico deteriorat­o bruscament­e» quando invece nel 2021 il Pil era cresciuto del 6,6%. E parla di «choc per l’aumento dei prezzi dell’energia». L’inflazione italiana in aprile è stata del 6,2% (2,9% al netto dei beni energetici) e lo stesso governo nel Def ha dovuto tagliare le previsioni di crescita del Pil per il 2022 dal 4,7% della Nadef dello scorso ottobre al 3%. Ma il timore è che anche questo dato presto risulti troppo ottimistic­o.

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