Corriere della Sera

Pausini: condurre il contest? Una delle cose più difficili

«Vedere messaggi, suoni e lingue diverse è un’eterogenei­tà bellissima»

- DA UNO DEI NOSTRI INVIATI A. Laf.

Laura Pausini, ieri sera si è presa il momento più importante della finale: l’apertura...

«Temevo questo opening e ci ho lavorato molto. Sono partita dalla passione, cui mi sono riavvicina­ta durante la lavorazion­e del mio film, per il mondo dell’arte e dei colori, per raccontare 5 momenti musicali, ma anche 5 dischi e 5 anni della mia carriera — risponde a distanza in una pausa della diretta —. Ogni canzone era un color block da un minuto e tutta la scena doveva essere cambiata: un minimo errore avrebbe fatto perdere il senso a tutto».

Cosa ha aggiunto alla sua carriera questa esperienza?

«È una delle cose più belle che ho fatto nella mia vita. E una delle più difficili. Richiede preparazio­ne sia fisica che psicologic­a: ho lavorato molto su me stessa».

I suoi 12 punti?

«Da italiana, sarebbe scontato attribuirl­i a Mahmood e Blanco, per quanto ogni volta che sento il pezzo mi vengano letteralme­nte i brividi. Ci sono rimasta male per l’eliminazio­ne di Lauro, l’ho scoperto in diretta, non mi sembrava possibile. Ho amato il Portogallo. Penso che molti saranno nelle radio europee».

E l’Ucraina?

«Lo slogan The sound of beauty è sinonimo di The sound of peace: la bellezza è pace. Mi è piaciuto vedere messaggi, suoni e lingue diverse: un’eterogenei­tà meraviglio­sa».

Damiano dei Måneskin ha detto che chi non si schiera è paraculo...

«I Måneskin sono degli artisti fenomenali e, da italiana, sono fiera del loro successo mondiale. Hanno la stessa energia e sfrontatez­za che avevo io all’inizio. Di Damiano apprezzo l’essere senza peli sulla lingua. I quattro hanno capito cosa significa essere artista: essere veri. La falsità non è sinonimo di empatia. Se sogniamo noi possiamo far sognare, se riflettiam­o noi possiamo far riflettere».

Dopo questo Eurovision è pronta per condurre Sanremo?

«Anche dopo 30 anni, il palco dell’Ariston è il più emozionant­e, ma anche il più difficile da affrontare. Mi emoziono da ospite, figuriamoc­i se conducessi. Non escludo possa succedere in futuro».

Un talent in Italia?

«Le esperienze che ho avuto sia in Nord America che in Messico o in Spagna sono state positive: ho vinto in tutte le nazioni e gli artisti che facevano parte delle mie squadre hanno fatto strada. Sarebbe interessan­te scoprire e coltivare qualche nuovo talento anche in Italia».

Chi butta giù dalla Mole? Alessandro Cattelan o Mika?

«Sono due grandi profession­isti, non potevo sperare di avere dei compagni di viaggio migliori. Siamo un gruppo molto unito e affiatato. Abbiamo una chat, si chiama “3 euroguys” ed è ancor aperta e bella attiva... anzi cari Mika e Ale, dimenticat­evi di poterla cancellare oggi: non ci pensate proprio».

Il «porca vacca» della prima sera?

«È un intercalar­e che utilizzo nella quotidiani­tà, tutte le volte che sbaglio qualcosa. Solo oggi lo avrò detto 6 volte. L’altro giorno durante le prove abbiamo sbagliato per l’ennesima volta una parola in inglese e mi è uscito. Si erano raccomanda­ti tanto di non parlare in italiano ma poi se scappa scappa. Pazienza… però meglio porca vacca di qualche altra parola, no?»

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Laura Pausini, 47 anni, si è esibita in un medley
Voce Laura Pausini, 47 anni, si è esibita in un medley

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