Corriere della Sera

Fra una settimana Entrambe vincono, verdetto rinviato. Hernandez, gol capolavoro Il Milan corre, ma l’Inter c’è Uno scudetto all’ultimo secondo

Domata l’Atalanta, il titolo resta in gioco fino all’ultima giornata: domenica il Sassuolo Ora basta solo un punto per lo scudetto Magia di Leao e gol capolavoro di Theo

- di Carlos Passerini e Mario Sconcerti Bocci. Colombo, G. De Carolis

Tutto rinviato all’ultima giornata. Continua il derby infinito tra Milan e Inter per la conquista dello scudetto. I rossoneri battono l’Atalanta con i gol di Leao e Theo Hernandez. I nerazzurri espugnano Cagliari con reti di Darmian e doppietta di Lautaro.

MILANO A un punto dallo scudetto. Il Milan scala anche l’ultima montagna, la ruvida Atalanta e adesso al Diavolo felice basta un punto, uno solo, probabilme­nte domenica, a Reggio Emilia contro il Sassuolo.

È vero che la squadra di Dionisi contro le grandi si esalta e a San Siro ha annichilit­o la banda Pioli con un perentorio 3-1 in rimonta. Ma il Milan, questo Milan, ha una consapevol­ezza nuova e una forza d’animo diversa da quella di allora. Ha imparato a gestire le partite e capirne i momenti. Contro l’Atalanta, che non regala niente, soffre nel primo tempo e allunga, implacabil­e, nel secondo: prima la rasoiata di Leao, undicesimo acuto del suo campionato e poi l’entusiasma­nte cavalcata di Theo Hernandez, 93 metri da una parte all’altra del campo prima del diagonale vincente. Cinque vittorie di fila e cinque partite casalinghe senza subire gol. L’ultimo a tenere la porta inviolata per così tanto tempo è stato un certo Ancelotti. Segnali. Come la straordina­ria partita di Kessie, ormai un ex, sulle tracce di Pessina a cui toglie metri e fiato.

Tutto perfetto. O quasi. L’Inter, vincendo a Cagliari, rinvia la festa e il lungo derby di Milano resterà sospeso sino all’ultima respiro. Anche se il vantaggio rossonero è evidente e soltanto la capolista può perdere la sprint suicidando­si all’ultima curva.

Il Milan non sembra disposto a fare regali. Quello che piega l’Atalanta non è scintillan­te, ma pratico e concreto, pronto a cogliere l’attimo dentro una partita sporca, giocata all’inizio con un po’ di frenesia e poi domata grazie alla qualità delle stelline rossonere, ma anche ai cambi di Pioli, che decide di togliere lo spento Giroud e l’inconclude­nte Saelemaeke­rs per Rebic e Messias. Proprio il brasiliano, un minuto dopo essere entrato, inventa il lancio che Leao trasforma nell’oro dell’1-0, bruciando sullo scatto Koopmeiner­s e stregando Musso. L’Atalanta protesta vibratamen­te perché l’azione è condiziona­ta da un intervento duro di Kalulu su Pessina, ma Orsato, confortato dalla Var, decide di lasciar correre. Lo stadio, 75 mila anime pronte a far festa, balla e canta.

La squadra di Gasperini a caccia dell’Europa ha una reazione e Zapata, entrato per Muriel, prima di testa e poi di piede, prova a far paura a Maignan. Ma il Milan, ormai, si è preso la partita e Theo Hernandez chiude il conto. Lo scudetto numero 19, dopo 11 anni di astinenza, è dietro l’angolo. Pioli alla fine si concede pure un balletto insieme ai tifosi. Ma ora dovrà gestire un’altra settimana di passione. Manca poco, ma quel poco è ancora tantissimo.

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 ?? ?? Theo Hernandez festeggia Leao dopo il gol del vantaggio milanista. A destra l’interista Lautaro, autore di una doppietta, con Perisic
Theo Hernandez festeggia Leao dopo il gol del vantaggio milanista. A destra l’interista Lautaro, autore di una doppietta, con Perisic
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 ?? (Kulta) ?? Svolta Il gol di Rafael Leao, 22 anni, porta in vantaggio il Milan nella ripresa. Il raddoppio sarà firmato da Theo Hernandez
(Kulta) Svolta Il gol di Rafael Leao, 22 anni, porta in vantaggio il Milan nella ripresa. Il raddoppio sarà firmato da Theo Hernandez

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