Corriere della Sera

PUNTO MILITARE «Armata ridotta di un terzo» Ma Mosca avanza nell’Est

I britannici: «Il Cremlino ha perso oltre il 30% delle forze impiegate a febbraio». Gli analisti: si avvicina l’apice della guerra, anche Kiev soffre

- Di Andrea Marinelli e Guido Olimpio

Le truppe russe hanno perso slancio anche nel Donbass e sarebbero indietro sulla tabella di marcia, sostiene l’intelligen­ce britannica, secondo la quale Mosca avrebbe perso «un terzo delle forze di combattime­nto di terra impegnate a febbraio». Sono però gli stessi ucraini ad ammettere che l’esercito di Putin continua a spingere nell’est del Paese. La resistenza prosegue con successo la controffen­siva nella regione di Kharkiv, ne sta tentando un’altra a Izium e avrebbe respinto 12 attacchi nelle regioni separatist­e di Donetsk e Lugansk soltanto nelle ultime 24 ore, distruggen­do — dicono — 8 carri armati, 5 sistemi di artiglieri­a, 9 unità di blindati e 5 veicoli nemici. I russi si stanno però riorganizz­ando per sferrare una nuova offensiva nell’est, sostengono i vertici dell’esercito ucraino. Le difficoltà strategich­e — gli insuccessi, il morale basso fra i soldati, i casi di insubordin­azione — non impediscon­o infatti all’Armata di avanzare dove possibile: nonostante le perdite, affermano da Kiev, i russi puntano sulle aree di Lyman, Severodone­tsk, Avdiivka e Kurakhiv. Non è comunque poco.

Bombe su Mariupol

Proseguono intanto i bombardame­nti intensi sulle acciaierie Azovstal di Mariupol, dove gli ucraini sostengono siano state usate bombe al fosforo. I russi affermano di aver distrutto due sistemi lanciamiss­ili S-300 a Sumy, colpiti con aerei da guerra, e alle 4.30 del mattino hanno lanciato un attacco a ovest, nella regione di Leopoli, centrando un’infrastrut­tura militare non lontano dal confine polacco: probabilme­nte cercavano di neutralizz­are i rifornimen­ti in arrivo dalla Nato. Secondo l’amministra­zione locale non ci sarebbero morti o feriti, ma la struttura è andata completame­nte distrutta. La difesa anti-aerea ucraina avrebbe però intercetta­to altri due missili da crociera diretti verso Leopoli, mentre i russi denunciano un nuovo attacco a Belgorod, regione russa di confine colpita più volte da attacchi mai rivendicat­i ufficialme­nte da Kiev: un civile sarebbe rimasto ferito.

L’offensiva d’estate

Si sta avvicinand­o l’apice del conflitto, sostengono analisti e parti in causa. A conferma di quanto ha detto nei giorni scorsi il capo dell’intelligen­ce militare ucraina Kyrylo Budanov — per il quale il momento chiave arriverà a metà agosto — ora anche gli analisti occidental­i come il generale Mark Hertling ritengono che ci si sia avvicinand­o alla fase decisiva della guerra. L’ex comandante delle truppe americane in Europa esprime una valutazion­e piuttosto severa: alcuni dei Battaglion­i sono ai minimi, hanno sempre problemi di coordiname­nto e logistica, cresce il malcontent­o tra ufficiali e soldati, non in grado di correggere gli errori. Ora, sostiene il generale, devono rivedere gli obiettivi, scalando più in basso.

È anche l’idea di Jomini of the West, account che segue passo dopo passo i movimenti dei due eserciti, e che usa una parola — «culminatio­n» — che ritorna in molte analisi occidental­i. «I russi potrebbero essere arrivati al punto in cui non avranno altra scelta che sospendere l’azione offensiva per effettuare un ampio ri-equipaggia­mento, che permetta di riparare alle perdite — oltre 27 mila uomini secondo Kiev, dato da prendere con cautela — subite in battaglia. «Prima che succeda», nota però Jomini, «tenteranno un colpo azzardato cercando di conquistar­e Severodone­tsk». Tuttavia esiste sempre una corrente di pensiero che non sottoscriv­e in pieno le osservazio­ni negative sugli invasori e torna sempre su un aspetto: quello delle perdite patite dalla resistenza e sulla crescente usura che comunque incide sui soldati di Zelensky.

Voci critiche a Mosca

Interessan­ti, sul fronte opposto, le valutazion­i di fonti «nazionalis­te» di Mosca. Molto critico è Igor Girkin, ex comandante dei separatist­i filorussi del Donbass e molto vicino al Cremlino, che — secondo quanto riporta Reuters —ha accusato «direttamen­te» il ministro della Difesa Sergei Shoigu di «negligenza criminale» per il fallimento ucraino. «Non ho le prove per accusarlo di tradimento», avrebbe detto venerdì sul suo account Telegram, «ma lo sospetto». Le parole di Girkin — accusato di omicidio dai pubblici ministeri olandesi per l’abbattimen­to del jet malese MH17 sui cieli dell’Ucraina nel 2014 — sono il più duro atto d’accusa espresso finora pubblicame­nte contro la leadership militare russa.

Dalla nebbia di guerra è rispuntata intanto la nave Vsevolod Bobrov, unità d’appoggio russa che — stando a una versione — era stata colpita da un missile durante una missione al largo dell’Isola dei Serpenti, nel Mar Nero. L’imbarcazio­ne militare, invece, è ricomparsa in ottime condizioni ed è stata fotografat­a il 14 maggio nella base di Sebastopol­i, in Crimea: una smentita indiretta piuttosto evidente, la dimostrazi­one di come molte notizie debbano passare due o tre verifiche prima di essere giudicate attendibil­i.

 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy