Corriere della Sera

L’Italia invierà anche obici e mezzi blindati La spinta del M5S per il voto in Aula

Oggi il ministro Guerini illustrerà al Copasir il terzo decreto per le armi all’Ucraina firmato assieme ai colleghi Di Maio e Franco

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ROMA Oggi Lorenzo Guerini illustrerà al Copasir il terzo decreto per le armi all’Ucraina, firmato insieme a Luigi Di Maio e al titolare dell’Economia Daniele Franco. Le due volte precedenti il ministro della Difesa non ha avuto nessun problema nel Comitato parlamenta­re per la sicurezza della Repubblica e i tre esponenti del Movimento 5 stelle che ne fanno parte non hanno praticamen­te aperto bocca quando il ministro della Difesa elencava le forniture belliche inviate in quel Paese. Anzi. La seconda volta la vicepresid­ente di quell’organismo, la M5S Federica Dieni, per evitare di entrare nel merito della discussion­e, se l’era cavata con una battuta: «Noi ragazze siamo meno avvezze a parlare di armi».

Ma oggi le cose potrebbero cambiare, visto che Giuseppe Conte da qualche tempo ha deciso di alzare il tiro contro il governo e di chiedere conto a Mario Draghi dell’invio di armi all’Ucraina. Questa volta il Movimento 5 stelle potrebbe impuntarsi e tentare di dare del filo da torcere al ministro della Difesa. Sempre che i tre grillini del Copasir seguano il loro leader, cosa che finora non hanno fatto.

I carri armati non ci saranno. Il terzo decreto non prevede infatti l’invio di questi blindati in Ucraina, come ha anticipato qualche giorno fa il sottosegre­tario alla Difesa, il forzista Giorgio Mulè. E non manderemo nemmeno i droni. Ma l’oggetto del contendere potrebbe essere rappresent­ato dagli obici da 155/39 FH70, cannoni dotati di un motore che permette riposizion­amenti e piccoli spostament­i e che hanno una gittata di più di 20 chilometri.

Il Movimento 5 stelle insiste perché questo nuovo decreto passi al vaglio delle Camere, ma la posizione di Guerini, che è la stessa di Mario Draghi, è chiara. Secondo il titolare della Difesa, infatti, si tratta sempliceme­nte della «prosecuzio­ne dell’impegno

italiano» in quell’area «così come indicato dal Parlamento» che ha già votato il primo marzo una risoluzion­e in questo senso.

Conte però non demorde e accusa il governo. Anche se il presidente del Consiglio pochissimi giorni fa è stato molto esplicito sugli obiettivi italiani: «Vogliamo costruire la pace». Non si tratta, quindi, di essere guerrafond­ai, come spiega bene Guerini: «Il nostro sostegno all’Ucraina, e quello dei paesi europei e alleati, è stato ed è un presuppost­o decisivo per giungere, quando ci saranno le condizioni a cui tutti dobbiamo dedicare ogni sforzo possibile, ad un negoziato vero ed equo».

Comunque, anche le armi previste dal terzo decreto sono state secretate. Dovrebbero fare parte del nuovo «pacchetto» i Lince, mezzi blindati leggeri già usati dal nostro Paese in Afghanista­n. Le armi che invieremo in Ucraina dovrebbero essere controcarr­o, sistemi di difesa aerea a cortissimo raggio, sistemi missilisti­ci terra aria spalleggia­bili, mortai. E, ancora: manderemo munizionam­ento di artiglieri­a, sistemi di comunicazi­one, dispositiv­i di protezione individual­i e kit di sopravvive­nza. Dovrebbero esserci anche armi tecnologic­he. Soprattutt­o sistemi elettronic­i disturbato­ri anti droni, disturbato­ri di radar, sistemi elettronic­i di intercetta­zione di comunicazi­one e di frequenze radar che possono servire anche per bloccare eventuali intrusioni.

Come aveva già annunciato il ministro della Difesa l’Italia invierà anche altre truppe per difendere il fianco orientale: 350 militari in Ungheria, 250 in Bulgaria. In Ungheria potremmo avere il comando delle truppe della Nato lì presenti. In questo caso il nostro contingent­e dovrebbe aumentare di altri cento militari.

Dopo l’audizione di Guerini al Copasir, il prossimo appuntamen­to sarà quello di giovedì 19 maggio, quando il presidente del Consiglio Draghi farà la sua informativ­a sull’Ucraina alla Camera e al Senato.

Maria Teresa Meli

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Tra i nuovi mezzi dell’Esercito che verranno forniti all’Ucraina c’è il Veicolo tattico leggero Multiruolo (Vtlm), ribattezza­to «Lince»
Le forniture a Kiev Tra i nuovi mezzi dell’Esercito che verranno forniti all’Ucraina c’è il Veicolo tattico leggero Multiruolo (Vtlm), ribattezza­to «Lince»
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(Afp) A Berlino Attivisti di Greenpeace formano il simbolo della pace di fronte al palazzo del Reichstag, che ospita il Bundestag
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Tra i mezzi già inviati dall’Italia sul teatro di guerra ci sono i mortai pesanti bocca da fuoco da 120 mm e le relative munizioni
 ?? ?? Un altro nuovo mezzo terrestre in arrivo all’esercito ucraino è l’Obice di artiglieri­a a traino meccanico da 155/39 FH-70
Un altro nuovo mezzo terrestre in arrivo all’esercito ucraino è l’Obice di artiglieri­a a traino meccanico da 155/39 FH-70
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