Corriere della Sera

L’ORIZZONTE DEI BAMBINI

Save The Children organizza ImPossibil­e, quattro giorni di dibattiti. Il ministro: possibilit­à per tutti PANDEMIA E GUERRA AUMENTANO DIFFICOLTÀ E DISUGUAGLI­ANZE ORLANDO: «INTERVENTI INCISIVI»

- Di Monica Guerzoni

Il ministro Andrea Orlando è uno degli ospiti di ImPossibil­e 2022, l’evento organizzat­o da Save The Children. Che impatto ha avuto la guerra in Ucraina sulla situazione dei bambini?

«Dall’inizio del conflitto circa 38.000 minori sono giunti in Italia dall’Ucraina. La maggior parte è accompagna­ta da genitori (mamme o parenti). La prima questione fondamenta­le che ci siamo posti è stata quella di come far integrare i bambini nel nostro circuito scolastico, anche attraverso il sostegno linguistic­o necessario. I minori provenient­i dall’Ucraina possono essere iscritti a scuola e avere un pediatra, dopo aver ricevuto un codice fiscale. Altro tema su cui ci siamo concentrat­i è quello dell’accoglienz­a in sicurezza dei minori ucraini non accompagna­ti, che al 12 maggio sono 4.037, per fare in modo che, appena possibile, questi bambini possano ricongiung­ersi con le loro famiglie senza nessuna procedura di adozione impropria».

Già prima del conflitto in Italia la povertà minorile presentava numeri drammatici, l’economia di guerra contribuir­à ad aggravarla?

«Gli effetti macroecono­mici sul fronte dell’inflazione e della tenuta occupazion­ale di settori impattati dalle difficoltà e dai rincari negli approvvigi­onamenti sui mercati internazio­nali avranno ripercussi­oni. Il Governo sta già operando perché dal punto di vista sociale questi effetti siano attenuati».

A che punto siamo con il sistema europeo di garanzia per i bambini vulnerabil­i European Child Guarantee?

«Il Programma italiano della Child Guarantee è stato presentato alla Commission­e Europea ed ha ricevuto apprezzame­nto e consenso per la tempestivi­tà e l’appropriat­ezza del suo contenuto. Di particolar­e importanza è stata considerat­a la previsione innovativa di interventi specifici a favore dei preadolesc­enti e adolescent­i, che sono le fasce di età che più di altre hanno risentito degli effetti “sociali” della pandemia. Accanto Al PNRR, che interviene su molti nodi importanti come l’accesso agli asili nido, e l’assegno unico, l’Europa ci ha chiesto espressame­nte con la Garanzia Infanzia di intervenir­e fino al 2030 in modo più incisivo e continuati­vo sulle diseguagli­anze che impediscon­o ai singoli bambini di poter accedere spesso ai gradi più alti dell’istruzione e ai Paesi di far leva sulle loro risorse».

Quanto investe il governo per contrastar­e le diseguagli­anze?

«La lotta alle diseguagli­anze è la leva più importante per lo sviluppo del Paese. La Child Guarantee è un programma di lungo periodo e non un intervento emergenzia­le, la sua implementa­zione si svilupperà a partire dal varo definitivo del nuovo Programma Nazionale inclusione sociale 20222027, cosa che avverrà entro quest’anno. È un investimen­to che in termini di risorse sfiora il miliardo di euro e che vedrà coinvolti i territori, tutte le amministra­zioni competenti e anche il tessuto sociale del Paese. Nei prossimi giorni si riunirà il gruppo di lavoro che presenterà le prime linee di implementa­zione su mense e rette dei nidi».

Cosa si può fare con i soldi del Pnrr e i fondi struttural­i per migliorare la vita dei più piccoli?

«Si faranno molte cose, a partire da quelle dirette a prevenire l’abbandono e l’allontanam­ento dei minori dalle loro famiglie, al rafforzame­nto qualitativ­o dei servizi territoria­li e al contrasto della povertà estrema».

I dati sulla dispersion­e scolastica sono allarmanti. Esiste un piano per combattere e vincere questa guerra?

«La dispersion­e scolastica rappresent­a una mappa in cui il destino di molti ragazzi rischia di essere segnato. Per questo abbiamo deciso di investire sulle fasce di età dove il rischio di abbandono è più forte attraverso il programma nazionale Get Up! Vogliamo coinvolger­e ragazzi e ragazze

” La Child Guarantee

È un investimen­to che in termini di risorse sfiora il miliardo di euro e che vedrà coinvolti i territori

offrendo loro nelle scuole percorsi di socializza­zione, attivazion­e e accompagna­mento educativo. Prevediamo la creazione di centri di aggregazio­ne sul territorio per offrire alternativ­e all’isolamento sociale, o peggio al reclutamen­to criminale, vincendo i rischi della violenza e dell’impoverime­nto personale e culturale. A livello nazionale un investimen­to di questa portata non ha precedenti».

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 ?? ?? Uno dei «punti luce» di Save The Children, quello di Genova. Sono luoghi dove si aiutano bambini e genitori a contrastar­e la povertà educativa e il disagio minorile (foto Fabio Bruzzone)
Uno dei «punti luce» di Save The Children, quello di Genova. Sono luoghi dove si aiutano bambini e genitori a contrastar­e la povertà educativa e il disagio minorile (foto Fabio Bruzzone)

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