Corriere della Sera

Inter, crederci ancora

I nerazzurri passano a Cagliari e restano a -2, prossima sfida con la Samp a San Siro Il gol di Darmian e la doppietta di Lautaro tengono viva la speranza per gli ultimi 90’

- Guido De Carolis DAL NOSTRO INVIATO © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

CAGLIARI L’Inter onora se stessa, la sua maglia, la sua storia. Vince con merito, tiene aperta la lotta scudetto fino all’ultimo, rovina la festa già apparecchi­ata dal Milan. La squadra di Inzaghi non molla, domina a Cagliari, dove l’unico funerale celebrato è quello dei sardi, per l’aritmetica ancora in corsa, in realtà con un piede e trequarti in serie B.

Il successo del Milan avrebbe potuto sgonfiare i nerazzurri, invece hanno risposto alla grande, continuand­o sull’onda lunga del trionfo in Coppa Italia e restando a -2. L’Inter non ha più il destino nelle sue mani è vero, ma ha costretto i rossoneri a giocarsi il campionato al fotofinish. Inzaghi è schietto: «Dovevamo fare una partita seria dopo la vittoria del Milan, non era scontato. Bisogna provarci fino alla fine, non abbiamo mollato di un centimetro. Possibilit­à di scudetto? Ne ho vinto uno che ero due punti dietro all’ultima giornata: la Juve perse a Perugia e noi vincemmo con la Lazio. Non so come finirà, ma non potevo immaginare un’annata così, rimpianti non ne ho». Domenica a San Siro ultimo atto con la Samp salva e orecchio a Sassuolo-Milan: poi si vedrà se sarà miracolo o funerale.

L’Inter va in campo a Cagliari e non si lascia condiziona­re dalla vittoria del Milan. Entra con la classifica pesante (a -5 punti) e la testa giusta. Schiaccia sull’accelerato­re con la rabbia di chi sa di dover recuperare, mette all’angolo un Cagliari teso per una classifica critica. Lo spunto iniziale di Lykogianni­s con un tiro disinnesca­to da Handanovic, resterà l’unico acuto sardo di un primo tempo dominato dall’Inter. La squadra di Inzaghi aggredisce subito. Skriniar centra il palo, sulla ribattuta tocca con la mano e segna: la Var annulla. Questione di tempo. L’Inter sfonda, perché è straripant­e. Il solito schema, porta al solito gol degli esterni: Perisic cross, Darmian dall’altra parte arriva a chiudere in rete. Vantaggio e Cagliari scioccato.

Il gol gonfia i nerazzurri come un fiume in piena. Lautaro semina il panico, sfiora il raddoppio una volta, ci va vicino un’altra nel recupero: palo e sulla ribattuta trova un grande Cragno. L’Inter convince sul piano del gioco e non commette l’errore di non chiudere il match. L’inizio di ripresa è nel segno del Toro che s’avventa sul lancio di Barella, resiste alla carica di Altare, infila il raddoppio.

Il Cagliari è già stretto nell’abbraccio mortale della retrocessi­one, un episodio lo scuote, la deviazione di Skriniar sul bel tiro di Lykogianni­s, riapre la partita o almeno fa finta. In realtà non è niente, solo il preludio alla doppietta di Lautaro, arrivato alla 21ª rete in campionato, record per l’attaccante. Il palo di Dumfries è l’ultimo assalto, di un’Inter che non si rassegna a lasciare andare lo scudetto.

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 ?? (Afp) ?? Doppietta Il secondo gol di Lautaro Martinez al Cagliari: l’argentino supera Cragno con un tocco sotto
(Afp) Doppietta Il secondo gol di Lautaro Martinez al Cagliari: l’argentino supera Cragno con un tocco sotto

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