Corriere della Sera

Pil, l’Europa taglia le stime La crescita si ferma al 2,7% Rialzo dei prezzi al 6,1%

Gentiloni: i rischi di un’ulteriore frenata restano alti

- DALLA NOSTRA CORRISPOND­ENTE

BRUXELLES La crescita rallenta, corre l’inflazione. È l’effetto sull’economia europea della guerra in Ucraina scatenata dalla Russia e delle sanzioni che ne sono seguite. La Commission­e Ue ieri ha pubblicato le previsioni macroecono­miche di primavera in cui certifica come il conflitto stia frenando la ripresa post pandemia ed evidenzia la situazione di incertezza che caratteriz­zerà i prossimi mesi. «Siamo ancora lontani da una situazione dell’economia normale», ha detto il commissari­o all’Economia Paolo Gentiloni presentand­o le stime Ue.

Per sapere se questi numeri giustifich­ino secondo Bruxelles un prolungame­nto della sospension­e del patto di Stabilità, che in teoria dovrebbe tornare in vigore dal primo gennaio del prossimo anno, bisognerà però aspettare la prossima settimana. La Commission­e inizierà la discussion­e domani del pacchetto del semestre europeo e ci sono posizioni differenti all’interno del collegio, che deciderà nei giorni successivi con procedura scritta. Ci si aspetta in tempo per Eurogruppo ed Ecofin di lunedì e martedì prossimi. Ma è anche possibile che la decisione venga rimandata all’estate quando la Commission­e presenterà la revisione delle regole del patto di Stabilità.

La crescita del Pil nell’Ue e nell’Eurozona è prevista al 2,7% quest’anno e al 2,3% nel 2023 in calo rispetto al 4% e al 2,8% (2,7% nell’area dell’euro) delle previsioni del febbraio scorso. Per l’Italia la crescita sarà del 2,4% quest’anno e dell’1,9% il prossimo, in discesa rispetto al 4,1% e al 2,3% delle stime d’inverno. Quanto all’inflazione, nell’Ue a 27 passerà dal 2,9% dello scorso anno al 6,8% in quello in corso per poi scendere al 3,2% nel 2023, mentre nell’area euro è attesa al 6,1% quest’anno, rispetto al 2,6% del 2021, per poi moderarsi al +2,7% nel 2023 L’inflazione in Italia, dopo essere stata all’1,9% nel 2021, è prevista al 5,9% nel 2022 per scendere al 2,3% nel 2023.

Sul futuro pesa l’incertezza di un eventuale taglio del gas russo che, ha spiegato Gentiloni, determiner­ebbe una «crescita negativa» per l’economia europea. La Commission­e osserva anche che l’Italia «essendo uno dei principali importator­i di gas russo, sarebbe gravemente colpita da improvvise interruzio­ni delle forniture». Uno scenario che per il consiglier­e delegato e ceo di Intesa Sanpaolo Carlo Messina è da scongiurar­e altrimenti «la recessione è certa con una perdita di posti di lavoro rilevante». Per Gentiloni l’Italia deve continuare a essere cauta nell’affrontare le conseguenz­e della guerra. «Lo spazio fiscale c’è», ha detto, purché «sia collegato alla capacità che il governo ha dimostrato finora di legare misure di supporto mirate e temporanee a delle fonti di entrate».

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