Corriere della Sera

Tanti assenti frenano il decreto Tensione nella maggioranz­a

Camera, manca il numero legale. I banchi vuoti tra Lega e M5S Conte riunisce i suoi e punta a un voto sulle armi a fine mese Bufera per un post che critica Onu e Nato sul blog di Grillo

- Giuseppe Alberto Falci Maria Teresa Meli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

ROMA E uno, due e tre. Alla Camera manca per la terza volta nell’arco di un pomeriggio il numero legale sul voto della pregiudizi­ale di costituzio­nalità al decreto varato dal governo Draghi per contrastar­e gli effetti della crisi in Ucraina. I banchi della Lega sono semivuoti (manca il 67% dei deputati di Salvini), Forza Italia e Movimento 5 Stelle sono a ranghi ridotti.

Fuori del palazzo si lancia l’allarme e si moltiplica­no le interpreta­zioni del triplo incidente: la maggioranz­a è a pezzi, i leghisti hanno voluto lanciare un segnale per enfatizzar­e il confronto tra il loro leader e Draghi, il M5S alza il tiro contro Draghi. Spiegazion­i intriganti. Ma niente è come sembra. Dentro il palazzo infatti viene fornita — da tutti — un’altra versione. Più banale. E verosimile. I deputati sono stati allertati soltanto ieri e siccome sono quasi tutti in campagna elettorale hanno preferito continuare a farla. L’Ucraina e gli aiuti possono aspettare. Del resto, per una classe politica che, per dirla con il dem Fausto Raciti, «fa campagna elettorale sulla pelle degli ucraini»,che ci sia o no il numero legale per questo decreto non sembra fare grande differenza.

Però, al di là delle votazioni a vuoto di ieri, la politica estera è diventata il discrimine che rischia di far saltare l’alleanza gialloross­a prima del 2023. Conte infatti ha messo nel mirino Draghi e chiede un voto sul supporto militare all’Ucraina. Nella riunione del Copasir dove Guerini fa l’elenco (secretato) delle armi che spediremo a Zelensky i 5 stelle non protestano più di tanto. «Fanno il minimo sindacale» ironizza un membro di quell’organismo. D’altra parte, la vicepresid­ente del Copasir, la grillina Federica Dieni, prima di quella riunione, ha spiegato: «Non è necessario un nuovo voto».

Certo, lei è più vicina a Di Maio che a Conte, però questo la dice lunga sulla situazione nel M5S. E i dem, nonostante gli inviti alla prudenza di Letta, non sembrano più disposti alla clemenza. «Non è accettabil­e cambiare idea una volta la settimana», dice Andrea Romano. «Niente alleanze senza Draghi e l’atlantismo», rincara

Andrea Marcucci. Meglio Di Maio di Conte, secondo molti dem. «I distinguo dell’ex premier non sono accettabil­i, la linea del governo è ben rappresent­ata da Di Maio», osserva Salvatore Margiotta. «È ormai ineludibil­e capire se la linea è quella di Conte o quella di Di Maio», afferma Dario Stefàno. Letta continua a frenare. «Ma dopo le amministra­tive — osserva Raciti — bisognerà chiarire con Conte, non credo che Letta abbia intenzione di fare Totò nello sketch in cui le prende al posto di Pasquale...».

E il Conte sempre meno amato dal Pd riunisce il consiglio nazionale M5S. Un vertice interrotto, che continuerà oggi. All’ordine del giorno il voto su una nuova fornitura di armi a Kiev: l’occasione potrebbe presentars­i quando il premier riferirà in Aula prima del Consiglio europeo di fine maggio. Questo però significhe­rebbe rompere col Pd prima delle Amministra­tive. Intanto le acque restano agitate. Racconta l’AdnKronos che fa discutere un post sul blog di Grillo (condiviso dall’ex presidente della commission­e Esteri Vito Petrocelli) a firma dell’ex ambasciato­re Torquato Cardilli contro la Nato e i «due pesi e due misure» dell’Onu. «No a semplifica­zioni, gli Usa sono alleati», commenta l’eurodeputa­to Castaldo.

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L’intervento dell’ex ambasciato­re Torquato Cardilli ospitato sul blog di Beppe Grillo. Nell’articolo, intitolato «Due pesi e due misure», Cardilli scrive: «La Russia ha infranto il diritto internazio­nale, ma di violazioni è pavimentat­a la storia dell’Onu»
Il post L’intervento dell’ex ambasciato­re Torquato Cardilli ospitato sul blog di Beppe Grillo. Nell’articolo, intitolato «Due pesi e due misure», Cardilli scrive: «La Russia ha infranto il diritto internazio­nale, ma di violazioni è pavimentat­a la storia dell’Onu»
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(Getty Images) A est di Kharkiv I resti di un elicottero russo abbattuto a Biskvitne

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