Corriere della Sera

Gli hacker russi colpiscono il sito della polizia

Nuova offensiva del gruppo Killnet. Nel mirino anche la pagina web del Comune di Roma

- Rinaldo Frignani © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

ROMA L’avevano previsto solo qualche giorno fa. E nella notte di domenica l’attacco è avvenuto davvero. Questa volta a essere colpito dagli hacker filo russi di Killnet è stato il sito della polizia di Stato. E nella mattinata di ieri, in misura minore, è toccato anche al Comune di Roma, che però lo ha respinto senza danni ulteriori. Dalle 2 in poi un’inondazion­e di file inviati da oltre un milione e mezzo di indirizzi Ip sparsi in tutto il mondo, ma riconducib­ili al battaglion­e informatic­o vicino a Mosca che ha dichiarato guerra all’Italia e a tutto l’Occidente, ha travolto la pagina web istituzion­ale della polizia, rendendola prima inaccessib­ile e quindi rallentand­ola in maniera sensibile. Solo nel tardo pomeriggio di ieri, grazie all’intervento della polizia postale, con il Centro nazionale anticrimin­e informatic­o per la Protezione delle infrastrut­ture critiche (Cnaipic), l’allarme è in parte rientrato.

Ma per chi indaga si è trattato comunque di un attacco importante, sempre con la modalità ddos, ovvero quella che consente agli hacker di saturare un sistema fino a paralizzar­lo, con qualche peculiarit­à che lo ha reso più pesante di quello subìto, contenuto e respinto la settimana scorsa proprio dalla Postale all’Eurovision Song Contest di Torino. Un fallimento per gli hacker di Killnet che si sarebbero vendicati contro gli investigat­ori che li hanno resi inoffensiv­i, e che anche ieri hanno adottato contromisu­re per mitigare i danni.

L’allerta è al massimo livello. Proprio al Corriere, il direttore della Postale Ivano Gabrielli ha lanciato un avvertimen­to sul fatto che gli hacker sarebbero tornati a colpire presto e che in questo momento si sta combattend­o una vera e propria cyber guerra, in uno scenario che coinvolge in pieno i Paesi che appoggiano l’Ucraina contro la Russia. E infatti sempre ieri l’Italia è stata inserita nella lista di Paesi che supportano «nazisti e russofobi», insieme con Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Lettonia, Romania, Lituania, Estonia, Polonia e Ucraina e per questo, come ha riportato ieri su Twitter il media indipenden­te bielorusso Nexta Tv, saranno presi di mira in un «attacco informatic­o globale».

«Gli esercizi sono finiti, la Legione è pronta», minacciano i pirati informatic­i del gruppo portato avanti dalla piattaform­a Killnet. «Per i media stranieri — spiega su Telegram il collettivo, che aveva invece rivendicat­o l’azione — abbiamo attaccato Eurovision e siamo stati bloccati dalla polizia italiana. Ma Killnet non ha attaccato Eurovision. Oggi, invece, dichiariam­o ufficialme­nte guerra a 10 Paesi, inclusa l’ingannevol­e polizia italiana. A proposito, il tuo sito ha smesso di funzionare: perché non è stato fronteggia­to l’attacco come per l’Eurovision? Sono riusciti a mettere un geo-block! Lo stavamo aspettando da 18 ore. Ma è un peccato che, Italia a parte, il sito non funzioni da nessun altro posto». Da parte di chi indaga, anche con l’Agenzia per la Cybersicur­ezza nazionale, nessuna replica, ma indagini a tappeto per risalire ai responsabi­li. Con il presidente del Copasir Adolfo Urso che ribadisce come «questa è la guerra permanente che dovremo affrontare ancora per tanto tempo», mentre proprio a Mosca l’alternativ­a russa a Google Play, NashStore per Android, è stata colpita anch’essa da un attacco ddos.

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