Il piano Fs: raddoppiare le merci e aumentare del 30% i passeggeri
Dall’alta velocità alla manutenzione. Obiettivo 22 miliardi di ricavi entro il 2031
ROMA Un nuovo assetto organizzativo, 190 miliardi di investimenti (il 60% al CentroSud), 40 mila assunzioni e tre obiettivi principali: promuovere un trasporto collettivo multimodale, raddoppiare la quota di trasporto autoproducendo da fonti rinnovabili almeno il 40% del fabbisogno energetico. Le Ferrovie dello Stato voltano pagina e inaugurano quello che Luigi Ferraris, da quasi un anno amministratore delegato del gruppo, chiama un «tempo nuovo». Le parole-chiave del Piano industriale 2022-2031, presentato ieri nell’affascinante ala Mazzoniana della Stazione Termini di Roma, sono sostenibilità, digitalizzazione e multimodalità. Obiettivi perseguibili anche attraverso un nuovo assetto organizzativo con quattro aree di business sotto la holding: infrastrutture guidate dalla capogruppo Rfi (sotto cui si ritrovano Anas, Italferr, Fse Infra), passeggeri sotto Trenitalia, logistica sotto Mercitalia Logistics, urbano sotto Sistemi urbani. Alla holding va l’indirizzo e il controllo sulle capogruppo di settore.
Sulle infrastrutture Ferraris promette investimenti «ambiziosi, impegnativi ma realizzabili» per 110 miliardi con un aumento della capacità ferroviaria del 20%. Un esempio: il tempo di percorrenza Napoli-Bari diventerà di due ore nel 2027. Mentre tra Genova, Torino e Milano i tempi saranno di un’ora. Per Anas sono previsti investimenti per 50 miliardi. Il polo Passeggeri ha tra le priorità quella di creare partnership nel trasporto pubblico locale su gomma e di collegare porti e aeroporti. Gli investimenti per 15 miliardi serviranno ad aumentare del 30% i passeggeri trasportati con l’acquisto di nuovi treni (46 Alta Velocità, 36 Intercity, 495 regionali e 4.660 bus, di cui 2.461 elettrici e 763 ibridi). L’ambizione è anche quella di diventare aggregatore turistico, da qui la creazione di una business unit dedicata, per incrementare quello di prossimità. Il piano prevede inoltre lo sviluppo di una «piattaforma per pianificare, prenotare e pagare più servizi di mobilità». Tra gli obiettivi a medio termine, Ferraris ha citato il rafforzamento della connettività a bordo, puntando ad adeguare tutta l’Alta Velocità, estendendo lo standard 4G entro 18 mesi. «L’idea è quella che si possa lavorare a bordo». Nel settore Logistica gli investimenti per 2,5 miliardi puntano a far diventare Fs un operatore di sistema e a raddoppiare il trasporto merci su rotaia, «ma va rivista la regolamentazione» avverte Ferraris. Sono previste «partnership con grandi imprese nel settore logistico» e lo «sviluppo di collegamenti di primo e ultimo miglio, anche portuali». Sarà anche riqualificato il patrimonio immobiliare con investimenti per 1,5 miliardi su 24 milioni di metri quadri.
Nell’arco di piano sono programmate 40 mila assunzioni (82 mila gli attuali dipendenti) e la riqualificazione in chiave digitale di tutto il personale. Tra le novità, la creazione, entro 3-5 anni, di impianti di generazione da fonti rinnovabili (investimenti per 1,6 miliardi) perché Fs è il primo consumatore di energia in Italia. La sostenibilità sarà assicurata perseguendo l’obiettivo della carbon neutrality entro il 2040, ha affermato la presidente Nicoletta Giadrossi. Che ha declinato la sostenibilità anche sul piano dell’equità, annunciando che lo statuto di Fs si porrà il target della parità di genere.
«Puntiamo a raggiungere 18,1 miliardi di ricavi di gruppo nel 2025 per andare oltre i 22 miliardi nel 2031» ha spiegato l’ad. Il tasso di crescita dell’Ebitda sarà del 7,5%. «Abbiamo il dovere dell’ottimismo» ha commentato Ferraris, non nascondendo i problemi derivanti dall’aumento dei prezzi di materie prime ed energia nell’ordine del 3035%: «Sono state avviate interlocuzioni col governo per vedere di tener conto di questo effetto prezzi» e «siamo vicini a una soluzione che consenta alla filiera di poter partecipare alle nostre gare e realizzare le opere». Il piano di Fs ha ottenuto l’apprezzamento del ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, che gli riconosce il merito di offrire «un contributo importante al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità che il governo persegue» e di puntare alla realizzazione di «una rete infrastrutturale sempre più innovata, digitalizzata e interconnessa». Positivi i commenti di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt e Ugl sul piano, il cui lancio è sostenuto da una campagna istituzionale, anche social, cui hanno contribuito il regista Paolo Genovese e il producer Dardust.