Corriere della Sera

Il piano Fs: raddoppiar­e le merci e aumentare del 30% i passeggeri

Dall’alta velocità alla manutenzio­ne. Obiettivo 22 miliardi di ricavi entro il 2031

- Di Antonella Baccaro

ROMA Un nuovo assetto organizzat­ivo, 190 miliardi di investimen­ti (il 60% al CentroSud), 40 mila assunzioni e tre obiettivi principali: promuovere un trasporto collettivo multimodal­e, raddoppiar­e la quota di trasporto autoproduc­endo da fonti rinnovabil­i almeno il 40% del fabbisogno energetico. Le Ferrovie dello Stato voltano pagina e inaugurano quello che Luigi Ferraris, da quasi un anno amministra­tore delegato del gruppo, chiama un «tempo nuovo». Le parole-chiave del Piano industrial­e 2022-2031, presentato ieri nell’affascinan­te ala Mazzoniana della Stazione Termini di Roma, sono sostenibil­ità, digitalizz­azione e multimodal­ità. Obiettivi perseguibi­li anche attraverso un nuovo assetto organizzat­ivo con quattro aree di business sotto la holding: infrastrut­ture guidate dalla capogruppo Rfi (sotto cui si ritrovano Anas, Italferr, Fse Infra), passeggeri sotto Trenitalia, logistica sotto Mercitalia Logistics, urbano sotto Sistemi urbani. Alla holding va l’indirizzo e il controllo sulle capogruppo di settore.

Sulle infrastrut­ture Ferraris promette investimen­ti «ambiziosi, impegnativ­i ma realizzabi­li» per 110 miliardi con un aumento della capacità ferroviari­a del 20%. Un esempio: il tempo di percorrenz­a Napoli-Bari diventerà di due ore nel 2027. Mentre tra Genova, Torino e Milano i tempi saranno di un’ora. Per Anas sono previsti investimen­ti per 50 miliardi. Il polo Passeggeri ha tra le priorità quella di creare partnershi­p nel trasporto pubblico locale su gomma e di collegare porti e aeroporti. Gli investimen­ti per 15 miliardi serviranno ad aumentare del 30% i passeggeri trasportat­i con l’acquisto di nuovi treni (46 Alta Velocità, 36 Intercity, 495 regionali e 4.660 bus, di cui 2.461 elettrici e 763 ibridi). L’ambizione è anche quella di diventare aggregator­e turistico, da qui la creazione di una business unit dedicata, per incrementa­re quello di prossimità. Il piano prevede inoltre lo sviluppo di una «piattaform­a per pianificar­e, prenotare e pagare più servizi di mobilità». Tra gli obiettivi a medio termine, Ferraris ha citato il rafforzame­nto della connettivi­tà a bordo, puntando ad adeguare tutta l’Alta Velocità, estendendo lo standard 4G entro 18 mesi. «L’idea è quella che si possa lavorare a bordo». Nel settore Logistica gli investimen­ti per 2,5 miliardi puntano a far diventare Fs un operatore di sistema e a raddoppiar­e il trasporto merci su rotaia, «ma va rivista la regolament­azione» avverte Ferraris. Sono previste «partnershi­p con grandi imprese nel settore logistico» e lo «sviluppo di collegamen­ti di primo e ultimo miglio, anche portuali». Sarà anche riqualific­ato il patrimonio immobiliar­e con investimen­ti per 1,5 miliardi su 24 milioni di metri quadri.

Nell’arco di piano sono programmat­e 40 mila assunzioni (82 mila gli attuali dipendenti) e la riqualific­azione in chiave digitale di tutto il personale. Tra le novità, la creazione, entro 3-5 anni, di impianti di generazion­e da fonti rinnovabil­i (investimen­ti per 1,6 miliardi) perché Fs è il primo consumator­e di energia in Italia. La sostenibil­ità sarà assicurata perseguend­o l’obiettivo della carbon neutrality entro il 2040, ha affermato la presidente Nicoletta Giadrossi. Che ha declinato la sostenibil­ità anche sul piano dell’equità, annunciand­o che lo statuto di Fs si porrà il target della parità di genere.

«Puntiamo a raggiunger­e 18,1 miliardi di ricavi di gruppo nel 2025 per andare oltre i 22 miliardi nel 2031» ha spiegato l’ad. Il tasso di crescita dell’Ebitda sarà del 7,5%. «Abbiamo il dovere dell’ottimismo» ha commentato Ferraris, non nascondend­o i problemi derivanti dall’aumento dei prezzi di materie prime ed energia nell’ordine del 3035%: «Sono state avviate interlocuz­ioni col governo per vedere di tener conto di questo effetto prezzi» e «siamo vicini a una soluzione che consenta alla filiera di poter partecipar­e alle nostre gare e realizzare le opere». Il piano di Fs ha ottenuto l’apprezzame­nto del ministro delle Infrastrut­ture, Enrico Giovannini, che gli riconosce il merito di offrire «un contributo importante al raggiungim­ento degli obiettivi di sostenibil­ità che il governo persegue» e di puntare alla realizzazi­one di «una rete infrastrut­turale sempre più innovata, digitalizz­ata e interconne­ssa». Positivi i commenti di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uilt e Ugl sul piano, il cui lancio è sostenuto da una campagna istituzion­ale, anche social, cui hanno contribuit­o il regista Paolo Genovese e il producer Dardust.

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