Corriere della Sera

Torino racconta l’Italia

Da oggi in città una nuova sede delle Gallerie di Intesa Sanpaolo Ecco il polo dedicato alla fotografia e al Barocco piemontese

- Dal nostro inviato Pierluigi Panza

TORINO Dopo la grande stagione industrial­e e postindust­riale che l’ha plasmata, Torino cerca di reinventar­si aggiungend­o una dimensione più sostenibil­e e solidarist­ica. Qui, a Palazzo Turinetti, apre oggi al pubblico la nuova sede delle Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo (piazza San Carlo 156), che è dedicata alla più meccanica e tecnicamen­te riproducib­ile tra le arti: la fotografia. A questo polo museale dell’istituto bancario, che segue Milano e Vicenza, si aggiungerà il 21 maggio anche una nuova sede a Napoli. La scelta di dedicare questo polo alla fotografia e all’immagine completa l’offerta della città dove ha sede anche il Museo del Cinema.

Palazzo Turinetti, che si affaccia sulla piazza nobile della città, ha un importante cortile d’accesso, uno spazio quasi esterno-interno dove l’architetto Michele De Lucchi, con un certo coraggio, ha ricostruit­o in legno, su due lati, il porticato mancante come evidente citazione. Il cortile funziona come spazio di accoche glienza e di distribuzi­one. Se si sale al primo piano si accede alla parte nobile dell’edificio, dove è conservata una quadreria prevalente­mente seicentesc­a incastonat­a in arredi storici. Sempre dal cortile, da una grande scalinata si scende invece al meno uno dove è stata svuotata e rifunziona­lizzata la zona caveau, diventata museo della fotografia. Il lavoro di rifaciment­o è durato 420 giorni.

L’impronta dello spazio museale è fortemente contempora­nea e tecnologic­amente avanzata. Al primo piano ipogeo sono ospitate le mostre temporanee e i laboratori di conservazi­one della fotografia, mentre nel secondo piano ipogeo percorsi permanenti, didattici e la biglietter­ia. In questa nuova sede è stato trasferito, da Milano, l’archivio dell’agenzia Publifoto, un bene culturale che documenta fatti storici italiani dagli anni Trenta ai Novanta. Acquistato nel 2015, Intesa Sanpaolo ha già iniziato un’attività di conservazi­one e valorizzaz­ione di questo archivio. Una delle prime due mostre temporanee esposte da oggi in questo nuova Galleria d’Italia è proprio quella dedicata alle immagini di Publifoto che vanno dal Dopoguerra allo sbarco sulla luna (a cura di Giovanna Calvenzi e Aldo Grasso): documenta il passaggio dalla povertà al miracolo economico nel nostro Paese. La seconda esposizion­e temporanea, sempre disponibil­e da oggi, si intitola La fragile meraviglia. Un viaggio nella natura che cambia del fotografo Paolo Pellegrini (curata da Walter Guadagnini con contributo di Mario Calabresi). È un reportage, realizzato con il contributo della banca, che documenta la trasformaz­ione climatica in aree come la Namibia, l’Islanda, il Costa Rica. In mostra anscatti di Cristina Mittermeie­r del «National Geographic», Paolo Verzone e seguiranno mostre con foto di Lisetta Carmi (curatrice Alice Rohrwacher), dell’americano Gregory Crewdson (curatore Jean-Charles Vergne) e di Luca Locatelli (curatrice Elisa Mede, con partner Ellen MacArthur di Foundation Chicago). Quindi altre esposizion­i su temi di grande impatto come quelli relativi alla crisi climatica, all’economia circolare e alla lotta alle diseguagli­anze. Nell’area permanente­mente saranno raccolte documentaz­ioni fotografic­he inedite.

Nella manica lunga del palazzo un pannello di touchscree­n di grandi dimensioni permette di consultare le immagini digitalizz­ate dell’archivio rese così disponibil­i a una funzione collettiva. È anche disponibil­e una sala multimedia­le di 40 metri dotata di 17 proiettori in 4k in grado di offrire al visitatore la sensazione di essere immersi nelle immagini e nei video.

Completame­nte diverso il piano nobile del palazzo, esito di una lunga storia collezioni­stica. Nel Dopoguerra Sanpaolo acquistò il bombardato e distrutto Palazzo Turinetti (che era di una famiglia di bancari). Lo storico e architetto Arturo Midana lanciò l’idea di utilizzarl­o per accogliere arredi fissi barocchi provenient­i da altri palazzi bombardati. La banca acquistò anche questi e li conservò in vari palazzi. Si assicurò anche gli arredi di Palazzo Sommariva, con sontuose boiserie, sovrapport­e e specchi barocchi e rococò riadattati per Palazzo Turinetti dove ora, con la cura di Gelsomina Spione, Alessandro Morandotti e Fernando Mazzocca, è stato collocato anche il seicentesc­o Oratorio della Compagnia di San Paolo, nove tele riacquista­te nel Novecento dalla banca. Alle pareti, le tele di protagonis­ti del barocco piemontese e un arazzo su disegno di François Boucher, una cui seconda copia è al Quirinale. Ci sono anche due tele di Gian Paolo Pannini, Capricci di Giovanni Ghisolfi e vedute fantastich­e su boiserie del fiammingo Isaac de Moucheron del XVII secolo.

«Le Gallerie d’Italia — afferma il presidente emerito di Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli — offrono alla collettivi­tà quel contributo spirituale che solo l’arte e la cultura possono dare. Credo che quello delle Gallerie d’Italia sia uno dei più importanti interventi culturali d’Europa. La fotografia, in particolar­e, è strumento di documentaz­ione storica e può servire alla sua comprensio­ne. Con le sue mostre, le Gallerie d’Italia si fanno testimonia­nza del nostro Dna». Questo luogo «aumenterà l’attrazione dei nostri territori valorizzan­doli per il futuro», assicura l’amministra­tore delegato Carlo Messina, che ha anche tranquilli­zzato rispetto a scenari apocalitti­ci nell’economia mettendo però in guardia sul taglio del gas russo.

Ovvia la soddisfazi­one delle autorità cittadine, tra le quali Stefano Lo Russo, sindaco di Torino, e Alberto Cirio, presidente della Regione. Prossimo appuntamen­to sabato 21, a Napoli, dove nel palazzo piacentini­ano su via Toledo si aprirà una nuova e più ampia sede delle Gallerie d’Italia. «Con questa — ricorda il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro —, avremo trentamila metri quadrati di spazio espositivo diventando uno dei leader mondiali privati nell’attività culturale. In Italia non c’è niente di meglio che investire in cultura ed essa è parte del nostro bilancio societario». Il patrimonio permanente di Intesa Sanpaolo è frutto di donazioni lasciate a circa cinquanta istituti bancari che, nel corso degli anni, sono stati aggregati da Intesa.

L’impronta dello spazio è fortemente tecnologic­a

e contempora­nea, con sale immersive e touchscree­n Dentro, scatti che vanno dal Dopoguerra allo sbarco sulla luna e le nove tele dell’Oratorio di San Paolo

 ?? ?? Palazzo Turinetti, sede delle Gallerie d’Italia a Torino: il cortile d’accesso, ripensato da Michele De Lucchi, funziona come spazio di accoglienz­a e distribuzi­one
Palazzo Turinetti, sede delle Gallerie d’Italia a Torino: il cortile d’accesso, ripensato da Michele De Lucchi, funziona come spazio di accoglienz­a e distribuzi­one
 ?? ?? Il Palazzo, che ha cinque piani di cui tre ipogei, ospita anche il museo della fotografia e l’Archivio Publifoto
Il Palazzo, che ha cinque piani di cui tre ipogei, ospita anche il museo della fotografia e l’Archivio Publifoto
 ?? ?? La quadreria barocca, allestita con arredi e boiserie d’epoca riadattati per gli spazi di Palazzo Turinetti
La quadreria barocca, allestita con arredi e boiserie d’epoca riadattati per gli spazi di Palazzo Turinetti
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Un’immagine degli allestimen­ti interni: il museo si sviluppa su 10 mila metri quadrati di percorso

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