Quello che era scontato, sicuro non lo è più Serve fluidità
Basta osservare che cosa sta accadendo sui mercati finanziari e sul fronte dei prezzi per vedere come il tema ordine/disordine, scelto per la prossima edizione del Festival di Trento racchiuda molto di quello che sta accadendo. Pensiamo all’aumento dei prezzi, che hanno raggiunto livelli in qualche caso che non si vedevano da 40 anni. Basta tornare indietro di poco per vedere come la Bce, ora alle prese con la decisione dell’aumento dei tassi, solo poco tempo fa aveva indicato come obiettivo, quello di portare l’indice del costo della vita al 2%. Ecco, deflazione e inflazione ravvicinate. E i decisori chiamati a misurarsi con scenari che mutano con sempre maggiore rapidità. Lo stesso accade sui mercati finanziari, lo choc della pandemia, ora lo choc della guerra accompagnato da una ricombinazione delle geografie delle filiere. È ancora conveniente e sicuro produrre in maniera così frammentata? Quale sarà il nuovo equilibrio della globalizzazione? La transizione ecologica, entrata ormai nelle abitudini e nel pensiero delle nuove generazioni, come sta cambiando l’industria? Ecco, forse questo è il filo dell’ordine/disordine, quello che appariva scontato, automatico, sicuro, oggi lo è molto meno. Si pensi alla filiera dell’approvvigionamento del grano e all’incremento dei prezzi delle materie prime. Siamo alle prese con la più grande ricombinazione dei fattori produttivi dai tempi della Seconda Guerra Mondiale, con la centralità del capitale umano e degli assetti geopolitici (ancora in via di definizione, naturalmente). Dunque le imprese, i sistemi formativi, le istituzioni stanno cercando nuove strade. Non tanto per azzerare i rischi del caos, quanto per conviverci.
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Tempo fluido Bisogna misurarsi con scenari che mutano con sempre maggiore rapidità