Nordici, il passo finale verso la Nato Colloqui Usa-Turchia
Finlandia e Svezia presenteranno oggi ufficialmente la loro richiesta di adesione alla Nato. Nonostante il presidente turco Erdogan abbia ribadito la sua opposizione al loro ingresso nell’Alleanza, i due Paesi nordici hanno deciso di avviare l’iter formale, convinti che alla fine il vasto consenso fra i Paesi membri e il mutato quadro strategico della sicurezza europea prevarranno sulle riserve di Ankara. In una forte dimostrazione di unità nazionale, il Parlamento finlandese ha approva-to con 188 voti a favore e 8 contrari la scelta atlantica del governo. Poco dopo, il ministro degli Esteri Pekka Haavisto ha firmato la lettera di domanda al segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. Nelle stesse ore a Stoccolma, la sua omologa svedese, Anne Linde, faceva altrettanto. Le due lettere saranno consegnate stamane congiuntamente a Bruxelles. I due ministri guideranno le rispettive delegazioni ai negoziati, che probabilmente partiranno in giugno, subito dopo il vertice Nato di Madrid.Ma l’atteggiamento di Ankara rischia di rallentare il processo. E un grande lavorio diplomatico è già in atto per risolvere il problema. «Vogliamo avere un dialogo bilaterale con la Turchia, ma anche con gli altri Paesi della Nato», ha detto la premier svedese Magdalena Andersson. Erdogan contesta a Helsinki e Stoccolma l’appoggio e l’ospitalità che i due Paesi danno sia alle organizzazioni curde, che il suo governo bolla come terroristiche, sia ai seguaci di Fethullah Gulen, presunto ispiratore del fallito colpo di Stato del 2016. Nella partita sono già scesi in campo gli Stati Uniti. Oggi il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu è a Washington per colloqui con il segretario di Stato, Tony Blinken. Domani sarà il turno di Magdalena Andersson e del presidente finlandese, Sauli Niinisto, che incontreranno insieme Joe Biden alla Casa Bianca. Gli Usa hanno escluso la Turchia dal programma degli F-35, dopo l’acquisto da parte di Ankara del sistema di difesa missilistico, S400. Ma anche la vendita al loro posto degli F-16 è bloccata. Il presidente turco potrebbe pretenderne lo sblocco come ulteriore contropartita. Secondo il ministro degli Esteri lussemburghese, Jean Asselborn, veterano della diplomazia europea, «Erdogan sta solo alzando il prezzo». Dell’adesione alla Nato e delle resistenze turche, parleranno oggi a Roma il presidente del Consiglio Mario Draghi e la premier finlandese Sanna Marin, in visita di lavoro in Italia. Dopo le dichiarazioni in apparenza concilianti di Putin, secondo cui l’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato «non pone una minaccia diretta alla Russia», il ministero degli Esteri russo ha espulso due diplomatici finlandesi e convocato l’ambasciatore di Helsinki, in segno di protesta contro «l’atteggiamento ostile della Finlandia», incluso il suo ruolo nelle sanzioni e nell’invio di armi all’Ucraina, senza tuttavia fare alcun accenno alla Nato.