Tripoli, Bashaga tenta il colpo Ma è respinto e messo in fuga
La situazione in Libia è rappresentata bene dalle parole dell’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell: «Nel Paese ci sono due governi senza che ci sia stata un’elezione. Prima o poi, quando ci sono due governi, si scontrano». Ed è quello che è successo nella notte tra lunedì e martedì quando il premier designato Fathi Bashaga (foto), eletto dal Parlamento di Tobruk, ha fatto ingresso a Tripoli tentando di avere il sopravvento sul governo di unità nazionale guidato da Abdulhamid Debeibah e sostenuto dall’Onu. Ne sono seguiti violenti scontri in cui è stato ferito anche un agente della polizia diplomatica che sorvegliava l’ambasciata italiana nella capitale. Bashaga è stato poi costretto alla ritirata ma l’episodio di ieri sancisce definitivamente lo stallo in cui è finita la Libia con nessuna delle due parti in grado di prendere il potere. Dopo due anni di relativa pace gli scontri di ieri preoccupano anche la comunità internazionale. L’Onu ha invitato alla moderazione mentre il segretario generale della Lega araba Ahmed Aboul Gheit si è detto «molto preoccupato» e ha chiesto il rispetto del cessate il fuoco per «evitare lo scoppio di una nuova ondata di violenza». Lo stallo politico ha già portato a un blocco parziale dei pozzi di petrolio, con grave danno economico per il Paese. Il problema è che una soluzione diplomatica non sembra a portata di mano. Bashaga considera scaduto il mandato di Debeibah dopo il mancato svolgimento delle elezioni previste lo scorso dicembre ma il premier non si vuole dimettere finché non ci sarà un governo eletto dal popolo. Dal 15 maggio sono in corso al Cairo i colloqui della Commissione mista, formata da rappresentanti della Camera di Tobruk e dell’Alto Consiglio di Stato di Tripoli, con l’obiettivo di definire il quadro costituzionale necessario per tenere le consultazioni. I lavori si concluderanno il 20 maggio. Ma le speranze che si arrivi a definire un percorso condiviso e si indicano nuove elezioni sono veramente tenui.