Corriere della Sera

Regole sulle mascherine a bordo Obbligo di Ffp2 solo sui voli italiani

Le norme dell’Enac. Il ministero della Salute: bassa adesione al piano di immunizzaz­ione

- Leonard Berberi lberberi@corriere.it © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Cambiano in Italia le regole sulle mascherine in aereo. Ma l’obbligo o meno di indossare i dispostivi di protezione varia a seconda del tipo di volo e della nazionalit­à della compagnia aerea che lo opera. La novità, pubblicata ieri in esclusiva sul sito del Corriere, è stata confermata alcune ore dopo ed è contenuta nelle nuove linee guida dell’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac).

Le Ffp2 — stando a queste modifiche — restano obbligator­ie fino al 15 giugno sui voli nazionali, come deciso dall’ordinanza del ministero della Salute. Sui voli internazio­nali invece l’approccio è duplice. Stop alla mascherina se ci si imbarca su un collegamen­to operato da una compagnia straniera di un Paese dove, come ad esempio nel

Regno Unito, questa non è più prevista sui mezzi di trasporto. Se, però, si viaggia con un vettore italiano allora l’obbligo è in vigore fino a metà giugno. Con un effetto paradossal­e, vale a dire: il volo RomaLondra operato da Ita Airways

impone la Ffp2 perché prevale la norma italiana, mentre lo stesso collegamen­to effettuato da British Airways oppure da easyJet non richiede il dispositiv­o di protezione perché i vettori sono britannici e rispondono ad altre norme.

Il documento dell’Enac arriva dopo la modifica delle linee guida dell’Agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa) e del Centro europeo per la prevenzion­e e il controllo delle malattie (Ecdc) che pochi giorni fa hanno comunicato che all’interno dell’Unione non «raccomande­ranno più l’uso della mascherina negli scali e a bordo dei velivoli a partire dalla prossima settimana».

Nelle nuove linee guida dell’Enac si legge che «resta obbligator­ia la Ffp2 sui voli operanti sul territorio nazionale (la cui tratta preveda pertanto origine e destinazio­ne in Italia), indipenden­temente dal Paese di rilascio della licenza del vettore aereo». Sui voli internazio­nali, invece, «si ritengono applicabil­i le norme in vigore nel Paese che ha rilasciato la licenza». Con la precisazio­ne che sugli «aeromobili gestiti da vettori con licenza italiana è sempre obbligator­io indossare una Ffp2».

Sul diverso trattament­o a seconda della nazionalit­à dell’aviolinea ha ironizzato Fabio Lazzerini, ad di Ita Airways: «Il Senato e Ita sono gli unici posti in cui è ancora obbligator­ia la mascherina», ha affermato.

Ad anticipare le modifiche è stato il presidente dell’Enac Pierluigi Di Palma. «Scriveremo nelle linee guida che solo le licenze italiane saranno sottoposte all’obbligo di mascherina», ha detto durante un evento organizzat­o su intermodal­ità e trasporti in Senato. E ha invitato la politica «a riflettere sulla sussistenz­a del decreto legge che proroga fino a metà giugno l’ordinanza del ministero della Salute».

Il virus circola. Ieri sono stati notificati altri 44.489 nuovi positivi, su 335.217 tamponi effettuati, e un tasso di positività del 13,3%. I morti nelle ultime 24 ore sono stati 148. Sono 337 i pazienti ricoverati in rianimazio­ne (-16 rispetto all’altro ieri) e 7.465 nei reparti ordinari (-166).

Intanto ministero della Salute e Direzione dell’unità di completame­nto della campagna vaccinale hanno chiesto alle Regioni di rafforzare la campagna di immunizzaz­ione: «Si registra una ancora insufficie­nte adesione che delinea il rischio concreto di lasciare esposti allo sviluppo di malattia grave soggetti più vulnerabil­i».

I vettori stranieri

Sui collegamen­ti internazio­nali valgono le disposizio­ni dei Paesi delle compagnie

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Le scatole nere
I detriti Il recupero dell’estremità di un’ala del Boeing 737 in Cina (Ap)
Cina Le scatole nere I detriti Il recupero dell’estremità di un’ala del Boeing 737 in Cina (Ap)

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