Corriere della Sera

I contratti del colosso logistico con il boss calabrese

- Luigi Ferrarella lferrarell­a@corriere.it

Codici etici, protocolli di legalità, white list delle imprese, best practice: tutto molto bello. Ai convegni. Perché poi però capita che, non una piccola ditta artigianal­e, ma la divisione italiana di un colosso mondiale della logistica, tratti per 5 anni contratti da 2 milioni di euro con un uomo che in teoria nulla avrebbe a che fare con la società di trasporti contropart­e di quei contratti, e che per inciso è un condannato per mafia ed estorsioni. E così tocca alla sezione Misure di prevenzion­e del Tribunale di Milano disporre ieri la temporanea amministra­zione giudiziari­a, sotto forma non di un commissari­amento ma di un affiancame­nto dei vertici aziendali con un amministra­tore indicato dai giudici, delle attività di

Schenker Italiana spa, divisione tricolore (da 1.400 dipendenti e 700 milioni di fatturato) di DB Schenker, il polo internazio­nale acquistato nel 2002 dalla società delle ferrovie tedesche Deutsche Bahn, a sua volta controllat­a dal ministero delle Finanze tedesco e forte di 16 miliardi di euro di fatturato con 74.000 dipendenti. Il Tribunale si è mosso su richiesta dei pm Paolo Storari e Silvia Bonardi, che non indagano la società o suoi manager, ma che ai giudici Rispoli-Cernuto-Spagnuolo Vigorita additano le «negligenze» da disinquina­re nella organizzaz­ione interna, la «cedevolezz­a» e «permeabili­tà» che non hanno scongiurat­o di affidare per anni consegne a una società di trasporti facente capo (dietro il non irresistib­ile schermo della moglie messa lì per aggirare la confisca dell’iniziale azienda familiare) al 70enne Nicola Bevilacqua: condannato definitivo nel 2006 a Catanzaro per associazio­ne mafiosa ed estorsione aggravata dal metodo mafioso in un processo alla cosca Mancuso di Limbadi egemone a Vibo Valentia, poi sottoposto a sorveglian­za speciale, e indagato a Milano per intestazio­ne fittizia di beni. L’indagine è partita dal mistero (tuttora tale) di chi avesse nascosto, su un trasporto merci della Schenker affidato a camion di Bevilacqua, 30 chili di cocaina sequestrat­i nel porto di Dover, alla frontiera inglese, il 15 marzo 2020.

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