A Pennabilli le suggestioni di cinema e natura viva
Assiso lassù nell’Alta Val Marecchia in quel Parco interregionale del Sasso Simone e Simoncello ricco di percorsi di trekking, Pennabilli ha fatto perdere la testa prima ai signori ed eserciti che per lunghi secoli si contesero il dominio dell’Italia Centrale, poi ai cineasti Wenders, Antonioni e Fellini. Però, questo è il borgo dello scrittore e sceneggiatore Tonino Guerra che vi trascorse una parte illuminata della propria esistenza, diffondendo tra gli abitanti l’amore per le tradizioni artigianali e per la natura circostante. Così, intorno al castello dei Billi e alla Torre di Bascio, si può compiere un percorso open air nei Luoghi dell’anima, come è chiamato il museo diffuso ispirato da Tonino. Tra essi, accanto alle raccolte di mobili e arazzi conservati nei sotterranei del trecentesco Oratorio di Santa Maria della Misericordia, al Sentiero dei 100 Passi e quello naturalistico dedicato all’Infanzia nel Mondo, nonché al Santuario dei pensieri in cui si ammirano le pietresculture di Tonino, si scoprono le meraviglie botaniche dell’Orto dei frutti dimenticati: sullo sfondo del torrente Messa, a ridosso della scorza ruvida della Rupe di Pennabilli, sono state messe a dimora centinaia di alberi da frutto che a memoria di uomo sono comparsi tra i crinali di questo spicchio d’Italia. Il melo è il più rappresentato, dalla qualità annurca alla decio verde, dalla renetta allo scudellino, qui si assaggia tutta la ricchezza di tale albero.