Bruxelles: adesso aiuti più mirati Yellen: con la Ue per ricostruire
Energia e sostegno a Kiev, oggi i piani europei. La Fed: tassi su finché l’inflazione non cala
BRUXELLES La guerra in Ucraina scatenata da Mosca fa sentire il proprio effetto sull’economia europea, che rallenta, e impone una trasformazione radicale della strategia energetica dell’Ue. Oggi la Commissione presenterà il suo RePowerEu, che ha l’obiettivo di ridurre rapidamente la dipendenza dai combustibili fossili russi, accelerando la transizione verde. È un maxi pacchetto che intende intervenire a più livelli per garantire la sicurezza energetica a partire dagli stoccaggi comuni di gas, per concentrarsi sulla diversificazione delle forniture e delle fonti, con un forte impulso alle rinnovabili, all’idrogeno (viene raddoppiato l’obiettivo di quello verde al 2030) e una particolare attenzione all’efficienza energetica. Viene previsto anche un tetto al prezzo del gas ma solo in caso in cui la Russia tagli le forniture o di un’interruzione improvvisa su larga scala.
Il pacchetto prevede anche un nuovo regolamento per adeguare i Pnrr agli obiettivi politici di RepowerEu e consentire il finanziamento di infrastrutture gas e petrolio utili in un ottica di sicurezza energetica europea che prima non erano consentite. Non si tratta di riaprire i Pnrr ma di aggiungere nuovi capitoli alla luce della nuova emergenza. E questo comporta anche la ricerca di risorse aggiuntive per quei Paesi, come l’Italia, che hanno esaurito i prestiti e le sovvenzioni messe a disposizione da Next Generation Eu. L’ipotesi sul tavolo è di poter trasferire fino al 13% dei fondi strutturali ai Pnrr.
L’indipendenza energetica da Mosca incide sullo scacchiere geopolitico mondiale e la spinta sulle rinnovabili va nella direzione dell’autonomia europea, perché come ha detto il Segretario del Tesoro Usa Janey Yellen, intervenendo al Brussels Economic Forum, «nessun Paese controlla il vento e il sole» mentre «la Russia sta usando l’energia come arma da schierare contro coloro che si oppongono alla sua aggressione». Yellen ha anche lodato «i leader europei per la loro proposta di eliminare gradualmente tutte le forniture energetiche russe entro sei mesi», aprendo con questa frase a un fraintendimento. Infatti è in fase di negoziato tra Commissione Ue, presidenza francese e Stati membri l’eliminazione graduale della fornitura russa di greggio entro sei mesi e di prodotti raffinati entro la fine dell’anno. Quindi non di tutte le forniture energetiche russe. Interpellato su questo, l’Alto Rappresentante Ue Josep Borrell ha detto che «ci possono essere state delle interpretazioni sbagliate. Un phase out completo dell’energia dalla Russia che io sappia non è una decisione che saremmo pronti a prendere». Yellen ieri a Bruxelles ha anche incontrato la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, il vicepresidente Valdis Dombrovskis e il commissario all’Economia Paolo Gentiloni. Nel suo intervento Yellen ha invitato gli alleati ad «aumentare il sostegno all’Ucraina» perché «il fabbisogno di finanziamento immediato dell’Ucraina è significativo». Da tempo la Commissione è al lavoro su questo e oggi presenterà un piano per la ricostruzione.
Al Forum è intervenuto anche il commissario Gentiloni che ha spiegato che la crisi attuale portata dalla guerra in Ucraina «non è la stessa crisi» del Covid e «non può giustificare lo stesso livello di sostegno da parte delle politiche fiscali». Ha evidenziato la necessità di misure «più mirate e selettive»: «Abbiamo bisogno di un sostegno più mirato, e non lo dico perché sono preoccupato per la sostenibilità del debito pubblico», ha precisato, aggiungendo che questa sarà una raccomandazione nel pacchetto del semestre Ue. Intanto il presidente della Fed, Jerome Powell, ha annunciato che «se l’economia continua con la performance prevista, un aumento dei tassi di interesse di mezzo punto è sul tavolo», sottolineando che l’economia resta forte. E nella Bce si inizia a ipotizzare un rialzo dei tassi di mezzo punto a luglio in caso di peggioramento dell’inflazione. Ma l’Istat ha registrato un rallentamento dell’inflazione ad aprile per l’inclusione del calcolo del bonus energia. È scesa dello 0,1% su base mensile e in aumento del 6% su base annua (da +6,5% di marzo).