Pnrr, in Bocconi il laboratorio per misurare l’impatto
Da Intesa a Snam, ecco i fondatori. Altomonte: «Interverremo su tutti i bandi»
Il successo della convergenza europea su Next Generation Eu lunedì ha spinto il vicepresidente Ue Frans Timmermans a valutarne una nuova esecuzione anche per far fronte all’emergenza energia. In Italia la sua attuazione tramite il Piano di Ripresa e Resilienza è in pieno svolgimento e già qualcuno si interroga su come potrà ridisegnare il nostro Paese. La Sda Bocconi School of Management ha deciso infatti di creare con M&M-Idee per un Paese migliore il Pnrr Lab, un laboratorio per vigilare non solo sull’attuazione del piano, ma anche sulle ricadute socio-economiche per cittadini e imprese in precise aree del territorio italiano.
Tra i fondatori figurano Adecco, Ferrovie dello Stato, Intesa Sanpaolo, Enel Foundation, Snam e altri partner come Assist Digital, Coima Sgr, Engineering Ingegneria Informatica, Habacus, Pirelli e Windtre. «Ma la lista è aperta e altri partner potenziali sono interessati», dice il responsabile scientifico Carlo Altomonte, professore di Politica economica europea all’ateneo milanese. A presiedere lo Steering Committee è Giovanni Valotti, docente di Economia delle aziende e delle amministrazioni pubbliche alla Bocconi, mentre alla guida dell’advisory board c’è Fabrizio Pagani, economista e presidente di M&M-Idee per un Paese migliore.
Il laboratorio metterà a punto un database di indicatori per creare focus specifici ed elaborerà modelli di valutazione dell’impatto utili per riorientare l’azione dei decisori a tutti i livelli istituzionali. Inoltre controllerà gli stadi di avanzamento del Pnrr (valore: 191,5 miliardi di euro più 30 miliardi di fondo complementare) sul lato delle riforme e degli investimenti nei suoi tre assi strategici (digitalizzazione, sostenibilità, Mezzogiorno) e in alcune aree chiave offrendo confronto con gli altri Stati europei.
«Monitoreremo tutti i bandi Pnrr assegnati in Italia: per ogni entità territoriale abbiamo a disposizione le caratteristiche socio-economiche — spiega Altomonte —, e tramite Cerved possiamo avere la mappatura di tutte le società di capitali registrate. Per fare un esempio, potremo confrontare un’area in cui verrà costruito un asilo o una infrastruttura di mobilità con una simile per caratteristiche socio-economiche, ma in cui l’intervento non ci sarà stato, ed evidenziare nel tempo benefici e differenze».