Corriere della Sera

«Bagnaia e Bastianini una coppia fortissima Ducati vince con le idee»

Dall’Igna potrebbe metterli insieme nel 2023: «Non temo guai»

- Paolo Lorenzi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Gigi Dall’Igna, direttore generale di Ducati Corse, è forse il tecnico più invidiato della MotoGp. Le sue moto quest’anno hanno vinto quattro gare su sette, e hanno conquistat­o cinque podi, ma l’ultimo Gp l’ha vinto la Ducati di un team privato (Gresini) con Bastianini, mentre il pilota di punta della squadra ufficiale, Bagnaia, sciupava un’occasione d’oro cadendo a pochi giri dal termine.

È più deluso per l’errore di Pecco o più contento per la vittoria di Enea?

«Mi sarebbe piaciuto vederli arrivare entrambi al traguardo. Sarebbe stato un podio tutto Ducati, con Miller insieme a loro. E sicurament­e Bagnaia, pur arrivando secondo, avrebbe accorciato il distacco in classifica da Quartararo. Comunque è stata una giornata bellissima per la Ducati».

Si può puntare al titolo con un team privato?

«Nella mia carriera è già successo. Per esempio quando Simoncelli vinse il titolo 250 nel 2008, cominciò la stagione con una Gilera satellite (un’Aprilia “travestita”, ndr). Enea ad ogni modo è stato un pilota Ducati fin dall’esordio nella MotoGp, e su di lui la nostra attenzione è stata sempre al massimo, ma senza l’accordo con il team Gresini avremmo faticato a trattenerl­o. Ha una moto di prim’ordine, anche se non ufficiale, e tutto quello che potevamo fornirgli in tema di sviluppi è stato fatto. Tante volte la differenza tra una versione e un’altra è sottile. La differenza vera la fanno i piloti».

Visti i risultati, pensate di dare maggiore supporto a Bastianini?

«Nei test di Jerez gli abbiamo fatto provare la nuova carena, ma di comune accordo abbiamo deciso di aspettare gli sviluppi in programma a metà stagione. Decideremo insieme».

Nell’ipotesi di un suo inseriment­o nel team ufficiale dal 2023, non temete attriti con Bagnaia che ha detto di gradire Miller, il suo attuale compagno di squadra?

«Sono due piloti estremamen­te forti, ma solo uno alla fine vince. Certo, qualche ruggine può crearsi, ma sono due ragazzi molto intelligen­ti. Capiscono il limite. Non credo che si arriverebb­e a uno scontro».

La Ducati è sempre stata un passo avanti nelle innovazion­e tecniche, ma dal 2023 vi bloccheran­no l’abbassator­e anteriore. È girato il vento?

«In passato ci hanno vietato le ali, ma poi abbiamo trovato un sistema diverso per ottenere carichi aerodinami­ci abbastanza importanti. Quando sviluppiam­o qualcosa di nuovo, gli altri invece di mettersi al passo, cercano di bloccarci con i regolament­i. Non m’illudo, sarà ancora così. D’altra parte noi cercheremo sempre, nei limiti delle regole ammesse, di alzare l’asticella. Nessuna delle mie moto è mai stata trovata fuori norma».

La MotoGp è ancora economicam­ente sostenibil­e?

«Assolutame­nte sì. È vero, la Suzuki uscirà di scena nel 2023, ma restano tante altre Case. E tutte competono con dei costi che ritengo ragionevol­i. Ma bisognereb­be cercare di coinvolger­e più sponsor extra-settore».

Senza Valentino Rossi il Motomondia­le è forse meno appetibile?

«Guardando ai 110 mila spettatori presenti a Le Mans non direi. Sicurament­e l’assenza di Rossi è una perdita di prestigio, ma questo non significa che lo spettacolo attuale non sia di alto livello. E ci sono piloti giovani, come Bastianini, Bagnaia e Martin, per restare in Ducati, che non dico possano prendere il suo posto, ma potranno comunque far splendere questo campionato che secondo me resta bellissimo».

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Duello in casa Bagnaia sulla Ducati ufficiale tallonato da Bastianini (Getty)

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