Spadafora: la sua guida ha un deficit molto grande
«La leadership di Giuseppe Conte ha un deficit politico molto grande ed è un deficit politico che non può essere colmato con la popolarità»: Vincenzo Spadafora non usa mezzi termini per descrivere la situazione del M5S. L’ex ministro ieri a Milano alla presentazione della sua autobiografia Senza riserve (edita da Solferino) mette in chiaro che cosa sta tradendo il presidente M5S: «L’illusione che il consenso popolare ricevuto durante la pandemia potesse trasformarsi in capacità politica, laddove capacità politica significa saper gestire un partito e i gruppi parlamentari, avere un’agenda adeguata anche per trattare con gli altri». «Io spero che presto se ne renda conto, perché nel Movimento ci sono tante persone che hanno esperienza e capacità per poterlo aiutare in questa azione», spiega Spadafora. E aggiunge: «Nessuno mette in discussione la sua leadership, ma non è una leadership che in questo momento sta funzionando: il nuovo corso di fatto non è mai iniziato. Ed è un errore anche strategico pensare che in questi 10 mesi possiamo andare all’opposizione per rifarci una verginità e riconquistare il voto». L’ex ministro punta l’indice contro l’inner circle contiano: «Il problema dei cerchi magici è molto importante: se lui si fosse circondato di persone con maggiore esperienza e che avessero potuto colmare una parte che a lui oggettivamente manca, non ci ritroveremmo in questa situazione». Il deputato rilancia il concetto di unità. «Non credo alla scissione paventata, purché Conte la smetta di dare la percezione di voler accompagnare all’uscita le persone».