Corriere della Sera

Emergenza carburanti, Snam acquista una nave convertita in rigassific­atore Opererà in Sardegna

Altre due in arrivo entro l’estate a Piombino e Ravenna

- di Fabio Savelli

ROMA Chi sta facendo tanti soldi è una società delle Isole Bermuda. Pochi la conoscono, eppure molti stanno comprando azioni ingolositi dai possibili ritorni: si chiama Golar Lng, è quotata al Nasdaq, in meno di un anno ha raddoppiat­o il suo valore premiando i soci ben prima della crisi ucraina. Il nuovo oro degli anni Venti ha un acronimo conosciuto solo agli addetti ai lavori, Fsru (Floating storage and rigasifica­tion unit): cioè nave rigassific­atrice. Ieri Snam, il gestore della rete di gasdotti in Italia, ha «vinto» la concorrenz­a acquisendo­ne una dalla Golar al prezzo di 269 milioni di euro. Verrà installata a Portovesme, sudovest della Sardegna, a due passi dalla centrale termoelett­rica dell’Enel a Portoscuso che può alimentars­i a gas.

L’isola, che ambirebbe a convertirs­i nella prima regione con elettricit­à generata solo con le rinnovabil­i, è l’unica a non avere la rete interna di metanodott­i e a non essere collegata al resto del Paese. Per far fronte ai consumi collegati fa ricorso in gran parte al carbone, sfruttando anche l’altra centrale di Fiumesanto, e importando altri combustibi­li. Il sistema congegnato da Snam, in funzione non prima del 2024, prevede un servizio di «navi spola» cariche di gas naturale liquido in collegamen­to con i rigassific­atori già esistenti di Panigaglia (La Spezia) e Olt (Livorno). Arricchend­osi di un’unità galleggian­te analoga a Porto Torres per coprire i consumi del nord dell’isola. Ma il vero salto dimensiona­le che dovrà fare l’Italia per uscire dalla dipendenza russa prevede altre due navi che Snam sta trattando sul mercato e che dovrebbero essere installate a Piombino e Ravenna. Da sole, anche qui a regime non prima del 2024, dovrebbero sostituire un terzo delle forniture di metano russe, cioè dieci miliardi di metri cubi di gas all’anno.

Funzionano «rigassific­ando» il metano che arriva dalle navi in forma liquida, acquistato dai Paesi produttori come gli Stati Uniti, il Qatar, la Norvegia, l’Angola, il Congo. Il gas passa dall’impianto in una condotta marina per agganciars­i ad un gasdotto di Snam e alimentare le centrali termoelett­riche che forniscono elettricit­à.

La sfida ora si gioca sullo scacchiere internazio­nale. Perché la Cina sta ripartendo dopo le chiusure imposte dal Covid: la domanda asiatica di gas crescerà. E le navi ora «attratte» dall’Europa potranno indirizzar­si altrove se non remunerate ad un prezzo invitante. La differenza si gioca tra le due Borse- spot del mercato: quella di Amsterdam e quella coreana. La produzione di gas naturale liquido non è illimitata. Dunque in molti credono che il prezzo salirà ancora. Incidendo sulle bollette delle famiglie.

Le cifre

Investimen­to da 269 milioni per una capacità di stoccaggio da 140 mila metri cubi

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