Emergenza carburanti, Snam acquista una nave convertita in rigassificatore Opererà in Sardegna
Altre due in arrivo entro l’estate a Piombino e Ravenna
ROMA Chi sta facendo tanti soldi è una società delle Isole Bermuda. Pochi la conoscono, eppure molti stanno comprando azioni ingolositi dai possibili ritorni: si chiama Golar Lng, è quotata al Nasdaq, in meno di un anno ha raddoppiato il suo valore premiando i soci ben prima della crisi ucraina. Il nuovo oro degli anni Venti ha un acronimo conosciuto solo agli addetti ai lavori, Fsru (Floating storage and rigasification unit): cioè nave rigassificatrice. Ieri Snam, il gestore della rete di gasdotti in Italia, ha «vinto» la concorrenza acquisendone una dalla Golar al prezzo di 269 milioni di euro. Verrà installata a Portovesme, sudovest della Sardegna, a due passi dalla centrale termoelettrica dell’Enel a Portoscuso che può alimentarsi a gas.
L’isola, che ambirebbe a convertirsi nella prima regione con elettricità generata solo con le rinnovabili, è l’unica a non avere la rete interna di metanodotti e a non essere collegata al resto del Paese. Per far fronte ai consumi collegati fa ricorso in gran parte al carbone, sfruttando anche l’altra centrale di Fiumesanto, e importando altri combustibili. Il sistema congegnato da Snam, in funzione non prima del 2024, prevede un servizio di «navi spola» cariche di gas naturale liquido in collegamento con i rigassificatori già esistenti di Panigaglia (La Spezia) e Olt (Livorno). Arricchendosi di un’unità galleggiante analoga a Porto Torres per coprire i consumi del nord dell’isola. Ma il vero salto dimensionale che dovrà fare l’Italia per uscire dalla dipendenza russa prevede altre due navi che Snam sta trattando sul mercato e che dovrebbero essere installate a Piombino e Ravenna. Da sole, anche qui a regime non prima del 2024, dovrebbero sostituire un terzo delle forniture di metano russe, cioè dieci miliardi di metri cubi di gas all’anno.
Funzionano «rigassificando» il metano che arriva dalle navi in forma liquida, acquistato dai Paesi produttori come gli Stati Uniti, il Qatar, la Norvegia, l’Angola, il Congo. Il gas passa dall’impianto in una condotta marina per agganciarsi ad un gasdotto di Snam e alimentare le centrali termoelettriche che forniscono elettricità.
La sfida ora si gioca sullo scacchiere internazionale. Perché la Cina sta ripartendo dopo le chiusure imposte dal Covid: la domanda asiatica di gas crescerà. E le navi ora «attratte» dall’Europa potranno indirizzarsi altrove se non remunerate ad un prezzo invitante. La differenza si gioca tra le due Borse- spot del mercato: quella di Amsterdam e quella coreana. La produzione di gas naturale liquido non è illimitata. Dunque in molti credono che il prezzo salirà ancora. Incidendo sulle bollette delle famiglie.
Le cifre
Investimento da 269 milioni per una capacità di stoccaggio da 140 mila metri cubi