Corriere della Sera

Covid, 600 mila multe ai non vaccinati

Salgono a 1,2 milioni le sanzioni. Maturità senza mascherine: si può fare ma serve una norma per abolire l’obbligo

- Adriana Logroscino

ROMA Un altro blocchetto di multe viene staccato in questi giorni. Destinatar­i dei seicentomi­la nuovi avvisi in partenza, dopo i seicentomi­la di un mese fa, sono gli ultracinqu­antenni che non hanno adempiuto all’obbligo di vaccinarsi contro il Covid. Non sono gli ultimi, una terza tranche è prevista a breve. In totale non in regola sarebbero 1,7 milioni di italiani.

Della comunicazi­one si occupa l’Agenzia di Riscossion­e, ma è la Asl di riferiment­o l’interlocut­ore per eventuali contestazi­oni. E sono tante, secondo quanto riferiscon­o le associazio­ni dei consumator­i.

L’obbligo di vaccinarsi contro il Covid superati i 50 anni, è scattato il primo febbraio 2022 e scadrà il 15 giugno. Le lettere che annunciano la sanzione a chi non si è uniformato stanno arrivando però anche a cittadini italiani che si sono vaccinati all’estero, agli esenti e a quanti sotto Natale, quando il virus circolava moltissimo, si sono infettati e per questo non hanno potuto immunizzar­si quando l’obbligo è entrato in vigore.

Nel frattempo, i numeri che misurano la diffusione del Covid continuano a migliorare: ieri i nuovi casi sono stati 30.408, cioè 12 mila in meno di una settimana fa, il tasso di positività è ulteriorme­nte sceso (dal 13 all’11,5%) e i ricoverati per Covid sono diminuiti. In lieve calo i decessi però ancora oltre cento (136).

Un quadro che incoraggia la richiesta di eliminare l’obbligo di indossare la mascherina anche a scuola, in vista degli esami di maturità. Per rimuovere questa misura, in vigore fino alla fine dell’anno scolastico, occorrereb­be però un intervento normativo. E il ministro della Salute, Roberto Speranza, qualche giorno fa, ha ribadito che un’eventuale decisione in questo senso dovrebbe avere l’avallo della comunità medica. Durante il question time alla Camera, Speranza ha invece assicurato che il personale sanitario assunto per far fronte all’emergenza sarà stabilizza­to. «Abbiamo avviato un grande cambiament­o — ha detto — con lo stanziamen­to di un miliardo per l’assistenza territoria­le e tenendo fuori dai tetti di spesa quella per il personale sanitario. Lavoreremo in questa direzione anche con la prossima legge di Bilancio».

Le Regioni aspettano e sollecitan­o fondi perché quelli finora stanziati non bastano. Con una lettera al presidente della Conferenza delle Regioni,

Massimilia­no Fedriga, firmata da Raffaele Donini a nome di tutti gli assessori, premono sul governo. «Abbiamo inviato un documento riepilogan­do necessità e proponendo soluzioni. È indispensa­bile conoscere le valutazion­i del governo in particolar­e sulla possibilit­à di adeguare il finanziame­nto statale al potenziame­nto struttural­e. In caso contrario, bisogna ripianare le perdite dovute alle maggiori spese per il Covid, non finanziate». In passato si è parlato di un buco di 2,2 miliardi.

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