Corriere della Sera

Nuovi tipi di Omicron e minore prudenza Così è allerta negli Usa

New York epicentro, nel Paese più 61% di casi

- Dal nostro corrispond­ente Giuseppe Sarcina

WASHINGTON Anthony Fauci è preoccupat­o: le varianti Omicron possono riportare l’America in piena emergenza. L’infezione sta già correndo nel Nordest del Paese. Anche questa volta, come è successo nel 2020, all’inizio della pandemia, l’epicentro è New York. La media dei nuovi positivi è pari a 3.500 al giorno, con circa 130 pazienti finiti in ospedale. Ma la previsione è che l’ondata investirà presto il resto degli Stati Uniti. Si vedono già i primi segnali: dal Connecticu­t alla Pennsylvan­ia; dalla Florida alla California. Al momento la media nazionale è pari a 101 mila casi al giorno, il 61% in più rispetto a 15 giorni fa, con 22.642 persone ricoverate (+27%). La quota dei positivi, però, potrebbe essere molto più alta: tanti cittadini usano i test fai da te in casa e non comunicano l’esito alle autorità. Il numero dei morti è relativame­nte basso: 318 ogni 24 ore(-7%). Ma le diverse fasi della pandemia hanno insegnato che questo indicatore si muove in ritardo rispetto agli altri e quindi potrebbe aumentare nelle prossime settimane.

La Casa Bianca è in allarme, tanto che ha deciso di prolungare a tempo indetermin­ato lo stato di emergenza che sarebbe dovuto durare fino al 15 luglio. Il team anti Covid, guidato da Ashish Jha, si è presentato davanti alle telecamere, dopo un mese e mezzo di silenzio. Il coordinato­re ha avvisato l’opinione pubblica: «Abbiamo bisogno al più presto di altre risorse finanziari­e, altrimenti in autunno non saremo in grado di garantire a tutti vaccini, test e cure anti Covid». Il team ha chiesto al Congresso di approvare un finanziame­nto di 22,5 miliardi di dollari. I repubblica­ni sarebbero disposti ad arrivare fino a dieci miliardi.

Si prevede che, senza i fondi necessari, da settembre in poi verrebbero infettati almeno 100 milioni di americani. Jha ha aggiunto: «Ci servono i soldi per iniziare al più presto le trattative con le case farmaceuti­che per acquistare i nuovi vaccini efficaci contro le varianti

Omicron che potrebbero essere pronti in tre mesi».

Gli Usa hanno fronteggia­to l’impennata dello scorso inverno, con punte fino a 800 mila casi giornalier­i, grazie all’efficacia dei vaccini. Ora, però, spiega Fauci, lo scenario sta cambiando: «Siamo alle prese con varianti di Omicron altamente trasmissib­ili e dobbiamo tenere presente che la copertura dei vaccini sta svanendo; inoltre c’è stato un rilassamen­to generale nelle misure di mitigazion­e, come indossare le mascherine o evitare riunioni affollate negli spazi chiusi».

Il problema di fondo, quindi, non è solo sanitario. Negli ultimi mesi la politica e la società americane hanno di fatto archiviato il Covid-19. Ormai quasi tutti gli Stati, e non solo quelli governati dai repubblica­ni, hanno abolito l’obbligo di proteggers­i con la mascherina, limitandos­i, in alcuni casi, a raccomanda­re «prudenza» ai cittadini.

Basta osservare ciò che sta accadendo proprio a New York. La città è entrata nella zona «arancione», allerta di «alto livello». Ma il sindaco Eric Adams sostiene che «non siamo ancora arrivati al punto da tornare alle mascherine obbligator­ie».

In questa situazione le fasce più esposte sono ancora una volta quelle degli adulti in età matura e degli anziani. Rochelle Walensky, direttrice del Centro per la prevenzion­e e il controllo delle malattie, ha spiegato che il 62% dei cittadini tra i 50 e i 64 anni non ha ricevuto una dose di vaccino negli ultimi sei mesi. La percentual­e scende al 57% se si consideran­o coloro che hanno più di 65 anni. Saranno soprattutt­o loro a rischiare, se non verrà di nuovo rafforzata la prevenzion­e.

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Nei negozi Persone con la mascherina e senza in un centro commercial­e di New York (Afp)

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